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"Come odio avere sempre ragione!"

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...e questo giusto per far contenta la Nessie...
"Portatemi un uomo sano e lo curerò"
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"Naturalmente quando si ha ragione mettersi in dubbio non serve, giusto?"
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"Il bello di te è che credi sempre di avere ragione, quello che è frustrante è che la maggior parte delle volte è vero."
Stacy, Dr. House


"Il che dimostra che, per quanto intelligente, sono comunque un idiota come tutti"
Albus Silente, Le Fiabe di Beda il Bardo, J.K.Rowling

giovedì 4 ottobre 2007

Alea iacta est

Abbiamo deciso. Con l’unico metodo democratico che conosciamo, assemblea pubblica autoconvocata. Abbiamo invitato l’amico Airaudo, della FIOM piemontese, perché potesse spiegare perché avrebbe voluto che il movimento NO TAV sfilasse a fianco della FIOM. E poi abbiamo votato, per alzata di mano; decisione che se non è unanime, ha visto un contrario, sei perplessi e una palestra piena concorde.
Nessuno chiede di condividere necessariamente, ma di capire, capire davvero, prima di giudicare. Specialmente chi (non) si riconosce(va) nella vignetta di Altan: che autobus prendiamo? Uno qualsiasi: vada dove vada, ho la mia coerenza interna.
Capire perché, al di là delle posizioni come singoli individui, il movimento NO TAV in quanto tale non poteva aderire, esattamente come comprendiamo perché la FIOM non poteva non aderire. Se leggete la piattaforma potrete notare la differenza di espressioni tra “non vogliamo la base di Vicenza” e “ipotesi come la TAV in Val di Susa vanno affrontate” col “paradigma” del “rispetto per l’habitat, il territorio e le comunità locali”. Perché non semplicemente “non vogliamo la TAV in Val di Susa”? La spiegazione credo sia una sola: una (almeno; o più) delle forze politiche proponenti la manifestazione (ché purtroppo è sfuggita di mano a Manifesto, Carta & C) non si riconoscono nel NO TAV senza se e senza ma, ma cercano di contrabbandare la vaselina del “tracciato meno impattante e condiviso”, non più tardi di due anni fa peculiare delle destre e dei diesse. Senza riflessioni sull’utilità, sui costi, sui danni ambientali inevitabili e sui problemi tecnici insormontabili.
Che ci risulti, nessuna delle realtà del Patto di Mutuo Soccorso ha aderito al 20 ottobre. Nemmeno gli amici del Presidio No Dal Molin, benché la piattaforma sulla base di Vicenza sia più esplicita che per noi. E mica perché apolitici qualunquisti. Perché capiscono, ma rifiutano, il senso strumentale di una manifestazione del governo contro il governo per il governo. Perché chiedono alle forze di sinistra radicale una posizione coerente: giuste rivendicazioni nella piattaforma, ma in pratica sostegno al governo che le contraddice? Vogliamo parlare dei dodici punti?
Potrà suonare arrogante, ma non è lavarsene le mani. È dire la politica la facciamo qui e ora, con i fatti e tutti i giorni. E se le vestigia della “vecchia” sinistra d’istinto si incazzano, consiglierei ancora una volta di riflettere: anche a livello pragmatico, prendersela perché la base non segue è sciocco, più utile sarebbe capire perché si parlano lingue diverse. O vogliamo fare come la CGIL che dice che la FIOM doveva accettare il protocollo sul welfare? Per non disturbare il manovratore? O vogliamo dire che i fischi a Mirafiori sono frutto di una minoranza facinorosa (parole troppo spesso sentite)? Non è incomprensione del linguaggio politico, è rifiuto di una certa politica. E credo che in questo senso anche un’assenza motivata possa fare più rumore che una partecipazione malriuscita.

Poi, a livello personale magari vengo lo stesso. Anzi se qualcuno ha informazioni logistiche sul viaggio da Torino o Genova…


20 Ottobre? No, grazie. Abbiamo altri programmi.

L’articolo originale

L’assemblea del movimento NO-TAV riunita a Villardora il 3 Ottobre 2007 valuta che non vi siano le condizioni e i presupposti per partecipare alla manifestazione del 20 Ottobre a Roma.

Non si contano le scelte di politica economica e sociale che hanno peggiorato da molti mesi a questa parte le condizioni di vita e di lavoro nel nostro paese producendo nuove povertà, erodendo diritti e spazi di democrazia, aumentando la precarietà e negando una speranza di futuro migliore ai giovani: una forte protesta e una richiesta di un netto cambio di rotta sarebbero dunque più che giustificate, ma l’appello che ha lanciato la manifestazione del 20 Ottobre è particolarmente ambiguo e non a caso si è da subito prestato a diverse interpretazioni anche di segno opposto.

A nostro avviso la manifestazione si configura, al di là dei tentativi di raddrizzarne il tiro da parte di alcuni dei promotori stessi, come un estremo quanto inutile tentativo di dare più forza a quei partiti dell’area di governo che subiscono le scelte più conservatrici e reazionarie della maggioranza: agitando lo spauracchio del salto nel buio e del rientro in gioco di Berlusconi rappresenta oggettivamente un sostegno a Prodi. Richiamare oggi il governo, a un anno e mezzo dalla sua nascita, al mantenimento del suo programma elettorale risulta ben poco credibile alla luce delle scelte fino ad oggi operate con l’oggettivo sostegno di tutta la maggioranza, a partire dal dodecalogo di marzo.
Nell’appello risulta quantomeno equivoco chiamare il movimento NO-TAV all’appuntamento del 20: un movimento che vuole rimanere se stesso e non intende farsi usare dai partiti nel tentativo illusorio di spostare delicati equilibri all’interno della maggioranza.

L’assemblea respinge le accuse di una Val di Susa rinchiusa su se stessa e incurante del welfare, della precarietà, degli squilibri nella distribuzione delle ricchezze, della subordinazione del nostro paese alle politiche di guerra dell’amministrazione Bush, dei problemi del lavoro. Al contrario è grande l’attenzione della valle su questi temi a cominciare dalla solidarietà ed il sostegno concreto nei confronti della FIOM e di quelle forze sindacali non omologate e ancora capaci di ascoltare i lavoratori e interpretarne i bisogni. E’ la stessa attenzione che ha dimostrato scendendo in piazza anche quando altri territori venivano minacciati, quando diritti e democrazia venivano calpestati, e continuerà certo a dimostrarlo in futuro.

La Valle di Susa sta misurando oggi in casa propria quanto il governo “amico” renda sempre più difficile mantenere quel rapporto di fiducia con le amministrazioni locali che ha contribuito fino ad oggi a fermare la devastazione del TAV: è ingenuo credere che il 20 ottobre eviti il rischio di guai peggiori e rivendichi un cambiamento vero.

L’assemblea del movimento NO-TAV ritiene che questo cambiamento non possa che nascere da un diverso modo di “fare” politica che tolga spazio alle segreterie dei partiti per consegnarlo alla partecipazione vera dei cittadini, a cominciare dai livelli locali e dalle lotte che in tante parti del paese cercano di difendere i beni comuni.

Tanti “piccoli cortili” non sono certo in grado di governare un intero paese, ma è da là che occorre ripartire.

Villardora, 3 Ottobre 2007
“Gli amici si dicon sinceri, ma veramente sinceri sono i nemici” (Schopenhauer)



5 commenti:

lanessie ha detto...

per la logistica delle partenze: www.20ottobre.org
Per il merito della questione, penso che forse era il caso di parlarne prima. Di partecipare alla piattaforma che ha indetto la manifestazione e spingere su una formulazione diversa. Se Ferrentino non vi rappresenta più, cambiatelo. Non è mica Prodi...:O)

e.talpa ha detto...

ness sei un fulmine! una risposta a meno di dieci minuti dal post.

Ferrentino non è così facile da cambiare. Ieri è stato contestato in contumacia in modo anche più aspro di quanto faccia il sottoscritto. Io non credo comunque che sarebbe utile sostituirlo, meglio "recuperarlo". Anche se è stato più facile portare le 32.000 firme della petizione a Bruxelles che in Comunità Montana a Bussoleno (prossimo step).

Quanto al parlare prima della piattaforma... sarei anche d'accordo, ma non credo siamo stati interpellati molto; e avremmo sconsigliato cmq una manifestazione che sarà un harakiri per la grande sinistra prima ancora che nasca. Temo che comunque vada sarà un insuccesso, ed era prevedibile, come per l'anti-Bush a Roma è riuscita meglio la manif indipendente che quella dei partiti (e in quel caso, bene!).
C'è stato un dibattito con Sullo, di cui so poco e non so se sia stato "a cose fatte"; però lui di sicuro sa bene che non c'è solo Ferrentino in Val di Susa, e com'è la tensione ultimamente, e pure lui avrebbe potuto pensarci un po' prima...

lanessie ha detto...

No, scusa, non siete stati interpellati prima, perchè ferrentino era quarto firmatario e tutti pensano che ferrentino sia il no tav e il no tav sia ferrentino. Non fate i piemontesi, che se una cosa la sapete voi la sanno tutti. Ripeto che c'era tempo per muoversi prima, e non l'avete fatto.
E a me le critiche a posteriori, quelle del Se solo l'avessimo saputo non mi ci piacciono no no. Se quelli del No dal molin hanno ottenuto un punto più chiaro nelle dichiarazioni del corteo, significa che sono stati più chiari e più forti di voi. Non che gli organizzatori ce l'hanno su con la val di susa. Io farei un po' di autocritica, invece di boicottare il corteo.

e.talpa ha detto...

evidentemente non mi so spiegare. Quelli del NO dal Molin hanno ottenuto talmente tanto, che non partecipano alla manif. Alla faccia di ciò che c'è scritto nella piattaforma, hanno detto no grazie.

Per quanto riguarda "Ferrentino = NO TAV", un'associazione del genere denota non solo scarsa conoscenza della situazione, che sarebbe meno esecrabile, ma scarsa cultura di sinistra, ché mi pare inutile parlare di masse e poi considerare solo i leader. E' precisamente quell'atteggiamento intellettuale di sinistra cachemire che mi sta sulle palle. Ma quello che volevo dire è che diversi di noi "non ferrentiniani" hanno rapporti diretti e personali con Sullo, il quale quindi sapeva: non si tratta di fare i piemontesi.

E, ripeto, io personalmente questa manifestazione non l'avrei promossa, che credo si tradurrà in autogoal. Quindi non ci saremmo mossi no. Ma pare che tu proprio non riesca a immedesimarti nelle ns ragioni.

E sì che sia Airaudo sia Rizzo, che avrebbero ragioni ben più dirette di volere un'ampia partecipazione, hanno capito benissimo che nel "gioco" delle parti politiche il movimento NO TAV non poteva parteipare... forse perché loro erano consci in prima persona di star provando a tirarlo per la giacchetta.

e.talpa ha detto...

ancora @nessie: il punto è, come ricorda la streganocciola, L'appello ci dice anche che "la politica deve tornare a essere "partecipazione, protagonismo, iniziativa collettiva". Perciò cosa facciamo? Una bella manìf - che, è vero, ci mancano - e siamo convinti di aver partecipato, di essere stati protagonisti di un'iniziativa collettiva. Per un giorno.

Dal Presidio di Venaus o di Vicenza, credo partecipino più spesso. Quindi credo abbiano il diritto di criticare. L'autocritica, la sinistra radicale, i partiti organizzati, la fanno?

http://lastreganocciola.blogspot.com/2007/10/tesserine.html