Benvenuto

"Come odio avere sempre ragione!"

Ian Malcolm, Jurassic Park

...e questo giusto per far contenta la Nessie...
"Portatemi un uomo sano e lo curerò"
C.G. Jung


"Naturalmente quando si ha ragione mettersi in dubbio non serve, giusto?"
Dr. House


"Il bello di te è che credi sempre di avere ragione, quello che è frustrante è che la maggior parte delle volte è vero."
Stacy, Dr. House


"Il che dimostra che, per quanto intelligente, sono comunque un idiota come tutti"
Albus Silente, Le Fiabe di Beda il Bardo, J.K.Rowling

venerdì 30 novembre 2007

Ratzinga! (1?)

In attesa di leggere l'enciclica...
"La grazia - spiega ancora Ratzinger- non esclude la giustizia...I malvagi alla fine, nel banchetto eterno, non siederanno indistintamente a tavola accanto alle vittime, come se nulla fosse stato". Quindi, lui dove siederà?

giovedì 29 novembre 2007

Confusione comunista

WELFARE: CANNAVO', SI' A FIDUCIA E' FINE POLITICA DEL PRC

(ANSA) - ROMA, 27 NOV - 'La decisione di votare la fiducia al governo sul ddl Welfare segna la fine politica di Rifondazione comunista. Oltre a rappresentare uno schiaffo al parlamento la decisione del governo, sul metodo e nel merito, e' uno schiaffo alla maggioranza che l'ha sostenuto e un'umiliazione per il Prc'. Lo afferma Salvatore Cannavo', deputato di Sinistra Critica (Prc), annunciando il suo voto contrario alla Camera e della sua componente al Senato.
'Il gia' pessimo protocollo di luglio, peggiorato dal nuovo incontro tra governo e parti sociali e' stato infine ancora peggiorato. Dopo aver annunciato sfracelli e indetto manifestazioni di popolo (chi si ricorda del 20 ottobre?) Rifondazione e tutta la Sinistra si apprestano alla resa, una resa che ha al centro la condizione di vita di milioni di lavoratori e lavoratrici, di giovani precari a cui vengono peggiorate le condizioni di vita. Ovviamente - sottolinea - votero' contro la fiducia potendo gia' annunciare, a nome di Sinistra Critica, lo stesso voto contrario anche al Senato'.

'Con questo voto si chiude una storia politica cominciata nel 1991 e si chiude in maniera triste. Non c'e' dubbio che a molti di noi e' consegnato il compito, difficile ma non per questo ineludibile, di ricostruire una nuova sinistra, alternativa, di classe, anticapitalista', conclude.

--- l'intervento alla Camera
SALVATORE CANNAVÒ. Signor Presidente, la posizione della questione di fiducia rappresenta al tempo stesso uno schiaffo al Parlamento e uno schiaffo alla maggioranza. Con l'ausilio di Confindustria e della stessa CGIL si è imposta a questa Assemblea una logica neocorporativa, umiliando i gruppi parlamentari. Si rifletta su cosa sarebbe accaduto se un simile esito fosse stato prodotto da un Governo delle destre (Applausi di deputati dei gruppi Forza Italia e DCA-Democrazia cristiana per le Autonomie-Partito Socialista-Nuovo PSI).
Il provvedimento oggi proposto è un disastro sociale: avalla la legge n. 30 del 2003 e la legge Maroni. Per la sinistra è una Caporetto e per Rifondazione si chiude il senso stesso della propria esistenza.
Nel 1995 rifiutammo giustamente di "baciare il rospo"; oggi, se ne ingoia uno enorme! Si sono costruite illusioni ed oggi si raccolgono delusioni: basti pensare alla distanza siderale rispetto al 20 ottobre. La crisi della politica si alimenta anche di una sinistra che urla contro il Governo e poi gli vota la fiducia. Nessuna remora, dunque, oggi a votare contro la fiducia, consapevole di provocare in questo modo una frattura con l'appartenenza al mio gruppo.

PRESIDENTE. Deputato Cannavò, la invito a concludere.

SALVATORE CANNAVÒ. Nessuna remora nell'annunciare al Governo, già da oggi, che Sinistra critica terrà lo stesso comportamento al Senato. Del resto è venuto il tempo di lavorare per una sinistra alternativa non di Governo ma di opposizione, anche al Partito Democratico.

PRESIDENTE. Deve concludere!

SALVATORE CANNAVÒ. Anche perché, signor Presidente del Consiglio - e concludo -, pensi a cosa sarebbe stata la campagna elettorale se si fosse detto chiaramente agli elettori che si sarebbero aumentate le spese militari, lasciata immutata la "legge 30", inondate di soldi le casse delle imprese: semplicemente, avrebbero vinto le destre! È quello che accadrà la prossima volta, anche grazie a questo Governo

Svizzeri, migranti e altre storie

A proposito di questo e questo.

Per noi non c'è più il passato, c'è solo il futuro!

Siamo uomini partiti dai nostri paesi per ricominciare a vivere.
Veniamo dal Sudan, dall'Eritrea, dall'Etiopia, dalla Somalia, dal Sahara sud occidentale, dal Niger, dal Ciad e dalla Costa d'Avorio. Paesi in guerra, paesi che vivono conflitti, dove è difficile avere una vita normale.
Per venire qui in Europa abbiamo viaggiato, abbiamo superato molti confini. Per venire qui ci siamo lasciati alle spalle il passato.
Qui noi vogliamo costruire il futuro.
Ma non è facile. Noi non siamo stati accolti come cittadini, ma come "un problema". Ci avete dato un foglio di carta, ma non ci avete dato nient'altro. Ma se non abbiamo una casa non possiamo avere la residenza. Se non abbiamo la residenza non possiamo avere il medico, l'abbonamento per i mezzi pubblici, la carta d'identità. E senza queste cose chi ci dà un lavoro? E senza lavoro come mangiamo?
Abbiamo capito molto in fretta e sulla nostra pelle che i diritti scritti sulla Convenzione di Ginevra sono solo parole sulla carta.
Ma non abbiamo paura. Credete forse che dopo tutta la strada che abbiamo fatto e dopo tutto quello che abbiamo visto siamo disposti a rinunciare? E come? Per noi non c'è più il passato, c'è solo il futuro!
Dove viviamo adesso, in via Bologna, ci sono uomini che nei paesi da cui arrivano combattevano uno contro l'altro. Combattevano con l'odio, ma era un odio che non avevano scelto. Qui viviamo tutti insieme perché abbiamo tutti gli stessi bisogni. Non conta il passato, conta solo la decisione di lottare per conquistarci il futuro, una nuova vita.
Non ci terrete nascosti. Se voi non ci vedete, noi andremo per le strade. Se voi non ci ascoltate, noi urleremo. Se voi non ci volete parlare, noi parleremo con tutti per farvi capire che non siamo un problema, ma siamo persone, siamo anche noi cittadini!
I rifugiati di via Bologna - Torino

mercoledì 28 novembre 2007

Tremate! tremate! le masche son tornate!

Mentre mi documentavo per cercare di rispondere alla streganocciola, ho scoperto una cosa che mi pare un segno del destino.
La Val di Susa è territorio di masche, e con mia madre s'è sempre un po' scherzato sul fatto che lei fosse un po' strega, e dunque anch'io dovessi aver ereditato qualche capacità magica. E indovinate un po' come si dice «fare una fattura»? Fare la fisica.

lunedì 26 novembre 2007

Autoritratto

Per gentile concessione (preso senza permesso) di Zauberei:
«Chiamo qui TRS, il Tasso di Redenzione Sociale. Cioè il livello che raggiunge il vostro desiderio di portare l’altro a convincimenti più vicini al vostro pensiero politicamente corretto. Il TRS varia nella stessa persona in relazione a una serie di fattori, come la stanchezza, l’umore, se è in fase melassa, se ha digerito male etc, pur tuttavia i titolari di TRS alto hanno delle caratteristiche loro proprie.
- relativismo culturale (democratica accettazione della differenza);
- per niente relativa percezione dell’etica (la quale è una sola e l’importante è arrivacce);
- una vis retorica determinata dal bisogno psicologico di ricomporre certi conflitti interni e qualche volta, non sempre, risolverli.

Non vi nascondo, ho un Tasso di Redenzione Sociale abbastanza alto».

venerdì 23 novembre 2007

Ringraziamento

Ordunque, come tutti noi NON sapremmo, se non ce lo avessero ricordato i media, ieri era il thanksgiving day.
Già l'ho sempre trovata una festa ipocrita: soltanto gli statunitensi potevano inventare una ricorrenza per ringraziare i nativi americani per come accolsero i padri fondatori, sapendo che poco dopo i discendenti di quegli stessi padri fondatori si dedicarono sistematicamente alla persecuzione dei nativi, stermini, riserve, eccetera.
Ma se Dio vuole fino a ieri ignoravo quest'altra idiotissima usanza: ogni anno il presidente degli stati uniti concede la grazia a un tacchino, che non verrà riempito di schifezze e distribuito per aumentare il colesterolo degli americani, ma potrà vivere serenamente accudito fino alla fine dei suoi giorni. Come se fosse la grazia ad un detenuto nel braccio della morte. Una presa in giro, e una decisione senza nessun criterio: giusto l'esaltazione di un'autorità onnipossente che può disporre della vita e della morte degli altri a proprio insindacabile ed immotivato capriccio, come il dio terribile del vecchio testamento, forse persino come le squallidamente antropomorfe divinità greche.

Prima che facciano come con Halloween rubandoci il carnevale, propongo quindi che il quarto venerdì di novembre d'ora in avanti si celebri la giornata del ringraziamento: grazie per essere nati in questa mediocre, benedetta Italia.

mercoledì 21 novembre 2007

- - -

Piove. Fa freddo ed è tutto grigio.
Sono a casa in mutua.
Immersi in un bagno bollente con una stecca d'incenso: funziona, ma solo per una ventina di minuti. E se stai sotto senti attraverso le tubature il bambino del piano di sotto che piange.

Io oggi vorrei galleggiare così.

I miei occhiali

Porca putt@n@!

lunedì 19 novembre 2007

Digital Day

Siccome a Torino ce la tiriamo sul museoEgizio ma ce la spacciamo ancora di più sul MuseoDelCinema, il multisala Massimo si è dotato di un sistema di proiezione digitale 3D supertecnico (roba che ce ne sono un paio di centinaia in tutto il mondo). E siccome dovevano fare la marchetta per la Compagnia di SP che li ha finanziati, hanno fatto aggratis la serata DigitalDay.
Il supertecnico è veramente supertecnico: scordatevi gli occhiali blu e rossi che abbiamo visto più o meno tutti, scordatevi giochini con proiettori a luce polarizzata: questi fanno sfoggio di muscoli, usano un solo proiettore che spara 144 fotogrammi al secondo al posto di 24 (la manna di Tyler Durden), alternando quelli per l'occhio destro e quelli per l'occhio sinistro. Poi vi danno un paio di occhiali LCD sincronizzati con il proiettore che fanno da otturatori e vi coprono una valanga di volte al secondo un occhio o l'altro. E poi vi mettono una ventina di hostess in sala armate di mitra per accertarsi che all'uscita riconsegniate gli occhiali.
Dopo la marchetta, anteprima di Fly me to the moon, che io non so l'inglese ma mi pare un titolo un po' così, mi suona tipo "scendimi il cane che lo piscio". Comunque, è una storia realizzata in computer grafica su un terzetto di mosche che per senso di avventura decidono di accompagnare gli astronauti dell'Apollo 11 sulla luna. Visti pochi minuti in lingua originale perché è ancora in post-produzione, ma quando uscirà non va perso: oltre alla novità della tecnica, fruibile per plot, musiche, siparietti coreografici.
A seguire, proiezione integrale di un documentario sui "Big Five", animali della savana, che mostra a pieno le potenzialità della tecnica: quando un elefante si scrolla la sabbia dalle orecchie potete distinguere la profondità della nuvola di polvere, quando una mosca o un filo d'erba si frappongono davanti al soggetto, vi sembra di poterli toccare.
Tra l'idea di inserire messaggi subliminali come in FightClub (erotici), l'accoppiamento dei leopardi 100 volte al giorno (100?!) e una scena di nudo nel film seguente, viene spontaneo pensare che quando questa tecnica si diffonderà sarà anche l'apoteosi del porno: e difatti wikipediando scopro che il film in 3D che ha incassato di più nella storia del cinema è "Le hostess in 3D", una commedia erotica americana realizzata nel 1969 e distribuita in sala per più di dieci anni in varie versioni, più o meno hard.
La fregatura della serata viene per la chiusura, anteprima mondiale in lingua originale di Scar, e quando ti ricapita di assistere ad un'anteprima mondiale? Peccato che non fosse specificato trattarsi di uno dei peggio splatter che mente malata abbia concepito: tra torture e sbudellamenti, la scena meno impattante era quella di una lingua umana che veniva amputata e grazie alla grafica 3D atterrava placida sulle tue ginocchia. Dopo 90 minuti così, il vomito era pressoché assicurato e ci siamo dovuti smezzare una bottiglia di vin santo col Picchio prima di riuscire a vedere le immagini riflesse da scampoli di specchi senza sobbalzare.

domenica 18 novembre 2007

221 B, Baker Street - IX

ATTILA

Ma perché, perché, perché il maledetto gagno del piano di sopra, tutte le mattine alle sette, sperimenta se riesce a sfondare il pavimento della sua camera (ovvero il soffitto della mia) saltando e correndo?
Ah, ma ci vendicheremo, eh! Con il Buono e il Brutto stiamo discutendo di quale modo è migliore:
a) megadeath a tutto volume un sabato che rientriamo alle cinque;
b) una domenica in cui non sentiamo rumori, andiamo su, suoniamo il campanello, quando aprono assonnati chiediamo "Tutto bene? no, perché stamattina stranamente il nostro soffitto non tremava, ci chiedevamo se per caso steste male..."

Contributo (senza commenti)

Si fa presto a dire nucleare
Massimo Zucchetti, dal Manifesto del 18/11/2007

Massimo Zucchetti è docente di impianti nucleari al Politecnico di Tonno e collabora con numerosi istituti internazionali. Tra le sue ricerche spiccano le analisi sugli effetti dell'uso dell'uranio impoverito sui teatri di guerra. Su questo e altri temi collegati ha pubblicato diversi articoli sul nostro giornale [e autore di uno studio sul rischio radiologico a Venaus relativamente al progetto TAV To-Ly].

Si è recentemente molto parlato, in Italia, del ritorno all'energia nucleare, anche a breve termine: gli ultimi risultati degli studi sui cambiamenti climatici e la corsa del prezzo del petrolio hanno pesantemente soffiato sul fuoco di chi ripone nel nucleare qualche speranza come fonte energetica del prossimo fungo, Questa fonte - affermano i suoi sostenitori- potrebbe rappresentare, nel breve termine, una possibile soluzione al problema energetico mondiale. soprattutto in considerazione della sua bassissima emissione di gas serra e dell'esaurimento delle fonti energetiche fossili. Come minimo, l'energia nucleare potrebbe secondo costoro essere una soluzione-ponte, in attesa del pieno sviluppo delle energie rinnovabili, ancora afflitte da molti problemi di crescita,
Se però guardiamo alla situazione italiana, vediamo che il know how sul nucleare nel nostro paese è in uno stato semi-comatoso, dopo gli esiti del referendum del 1987, che segnò di fatto l'uscita dal nucleare dell'Italia. Molte università italiane hanno da allora riconvertito il loro corso di laurea in Ingegneria Nucleare in altre specializzazioni, quali ad esempio l'ingegneria Energetica.
I problemi che affliggevano in passato l'energia da fissione nucleare permangono anche oggi: a partire dal problema delle scorie e del loro smaltimento, che lascia un'eredità pesante alle future generazioni. Non meno importante il problema della sicurezza, sebbene la distanza tra un reattore della prossima generazione e un impianto tipo Chernobyl sia indubbiamente molto marcata.
Le ragioni del fallimento del nucleare e delle grandi difficoltà a livello di accettazione da parte dell'opinione pubblica non sono soltanto queste: oltre ai problemi di scorie e sicurezza vi è la pesante parentela fra nucleare civile e nucleare militare. Molte delle tecnologie indispensabili per il nucleare civile hanno infatti un dual use, sono cioè utilizzabili anche a scopi militari: parliamo del processo di arricchimento del combustibile - dal quale si può ricavare l'Uranio-235 per una bomba atomica stile Hiroshima - e della fase di riprocessamento del combustibile esaurito, dalla quale è possibile ricavare del plutonio, per una bomba stile Nagasaki. L'Agenzia Atomica Internazionale (aie) vigila contro il pericolo della proliferazione nucleare, cioè l'acquisizione di tecnologie nucleari militari da parte di nuovi paesi: tuttavia gli esempi di India, Pakistan e Corea del Nord indicano come questo pericolo sia sempre attuale.
Anche per quanto riguarda l'uso militare dell'uranio impoverito, l'industria nucleare non è davvero esente da colpe. L'uranio impoverito è infatti disponibile in grandi quantità e a costi praticamente nulli, in quanto è un sottoprodotto del ciclo del combustibile nucleare civile, ed in particolare del processo di arricchimento. Il suo concorrente diretto, il tungsteno, ha le stesse proprietà balistiche, ma Costa cento volte di più: di qui la preferenza verso un materiale radioattivo per questo tipo di armi, in spregio a qualsiasi norma di sicurezza (che prevede sempre il ricorso a valide alternative prive di radioattività ogni volta che ciò sia possibile).
Ma sappiamo che le spinte alla riapertura del discorso sull'energia nucleare, già fortissime, cresceranno, Le crescenti difficoltà di rifornimento energetico sul fronte dei Combustibili fossifi (petrolio e gas) potrebbero presto diventare la facile occasione per impone in frodo irresistibile all'opinione pubblica - basterebbero forse due o tre giorni di blackout- una revisione delle scelte imposte col referendum, in tal caso, sarebbe bene sapere che non esiste un solo tipo di nucleare. E che, almeno a sinistra, si riuscisse a distinguere tra l'attuale nucleare a fissione, basato sull'uranio, e i reattori a fissione termonucleare, in cui viene riprodotta in laboratorio la stessa fonte energetica che si trova sul sole.
Anche in questo campo c'è una differenza sostanziale fra reattori a fusione più o meno puliti e quei progetti in corso che prevedono l'utilizzo ed il bruciamento di trizio, un isotopo radioattivo rilevante anche per la proliferazione nucleare. Esiste infatti - fra quelli a fissione - un reattore che brucia combustibile non radioattivo, ovvero del tipo a deuterio-elio-tre. Si tratta di macchine che, opportunamente regolate, produrrebbero piccolissime quantità di scorie radioattive, tutte a vita media particolarmente breve e pertanto molto meno pericolose di quelle dei reattori a fissione. Contrariamente a questi ultimi, poi, avrebbero delle doti di sicurezza intrinseca e passiva che dovrebbero scongiurare incidenti con rilascio di materiale radioattivo nell'ambiente. Infine, i reattori a deuterio-elio-tre utilizzerebbero tecnologie non rilevanti ai finì della proliferazione nucleare, cioè non utilizzabili per fabbricare bombe atomiche.
Uno studioso italiano, ora professore al Mit di Boston, il prof. Brullo Coppi, ira proposto da alcuni anni un esperimento chiamato Ignitor, che potrebbe costituire un primo passo verso lo sviluppo della fusione nucleare pulita: si tratta di una macchina ad alto campo magnetico e dalle dimensioni contenute, del tipo "tokamak"; ovvero un'evoluzione di macchine sperimentali già in funzione sia presso il Mit di Boston che l'Enea di Frascati. E' un esperimento dal costo relativamente limitato, che permetterebbe all'italia di porsi all'avanguardia nel mondo per gli studi sulla fusione nucleare pulita. Su progetti come questo - a nostro parere - avrebbe senso concentrare gli sforzi di una futura ricerca nucleare di segno diametralmente opposto a quelle militari-conservatrici.

venerdì 16 novembre 2007

Pulci e Formiche (e cinema)

FestivalScienziando - 1

Al Festival c'era questa conferenza organizzata da fisici che usano la meccanica statistica per prevedere il comportamento del mercato: non la casbah, proprio il Mercato cravatta bombetta e scalate finanziarie. Ma non vi preoccupate, non parlerò né di matematica né di Ricucci.
La parte carina della conferenza era infatti la spiegazione delle nozioni più rudimentali: si programmano al computer degli agenti (che non sono quelli di Matrix) che hanno una caratteristica comportamentale ben definita, tipo a me piace il cotone, a me il rischio, ma ogni tanto cambio pure idea. Si mettono insieme tanti di questi agenti, li si lascia interagire liberamente e si vede quello che capita dopo un po'. Siccome qui è tutto virtuale e la LAV non protesta, si comincia dagli esperimenti sugli animali: anzi ha iniziato Ehrenfest un cento anni fa.

Il primo giochino lo facciamo con le pulci. E con i cani, ma loro fanno solo da arredamento. Dunque mettiamo due cani vicini vicini, che facciano un po' quello che vogliono, ma stiano vicini abbastanza perché una pulce possa passare da uno all'altro con un salto. Poi prendiamo un tot di pulci e le distribuiamo tra i due cani.
Le pulci sono animaletti che pensano solo a se stessi, non gliene importa nulla se sono da sole o in mezzo ad una folla, e non fanno distinzioni tra cani di età, sesso, religione diversa. Presa una pulce a caso in un momento a caso, lei deciderà da sola e senza consultare nessun'altra pulce, sostanzialmente a caso, se rimanere sul cane su cui è o spostarsi su quello vicino. Quello che capita è che, se anche mettessimo tutte le pulci su un cane soltanto, in poco tempo le pulci si ridistribuiscono equamente tra un cane e l'altro (mediamente), più o meno così:
Ma prendiamo invece un bel formicaio, vicino al quale ci sono due fonti di cibo più o meno uguali e abbondanti. Le formiche andranno un po' da una parte e un po' dall'altra, come le pulci sui cani? No, perché le formiche non fanno distinzione tra età sesso e religione della fonte di cibo (ehm...), vanno un po' di qua e un po' di là, però non ognuna per i fatti suoi: siccome sono molto socievoli, preferiscono andare dove ci sono già altre formiche. Il risultato è che passano più o meno lo stesso tempo da una parte o dall'altra, però quasi sempre tutte insieme, non qualcuna di qua e qualcuna di là.

Morale della favola, per fare la rivoluzione sono più utili le formichine, dal momento che non si fa la rivoluzione da soli. Cosa che va pure bene, che a San Didero le formiche ci sono sempre state simpatiche: quando si faceva PazzaPiazza (che era l'equivalente di Giochi Senza Frontiere tra i Comuni della Valle), noi avevamo come stemma le formiche. E anche ora:
Epperò, a SanDidero essendo pochi piccoli e neri, per rivendicare un po' di orgoglio rispetto agli altri mastodonti valligiani, ci piaceva pure dire "pochi ma buoni!". E qui cominciano i guai.

Abbandoniamo gli esperimenti sugli animali e passiamo a quelli sugli uomini: supponiamo di essere al cinema e di dover scegliere tra un film di Kubrick e uno dei fratelli Vanzina. Poniamo che la critica (please, non obiettate a questo termine come a suo tempo sul disordine entropico pessimista, altrimenti casca tutto) abbia dato cinque stelle a Kubrick e una ai Vanzina, ma che al botteghino ci siano 10 persone in fila per i Vanzina e solo 3 per Kubrick. Un agente che non vuole adeguarsi a quello che pensano gli altri, preferirà Kubrick rispetto ai Vanzina cinque a uno (e si comporterà come una pulce). Una persona un po' modaiola, a cui piace omologarsi (come le formiche) sceglierà i Vanzina con probabilità 10 a 3.

Ora, supponendo che un po' a tutti noi i Vanzina risultino un po' indigesti, la fregatura è questa: se ci piace essere un po' di sinistra, vorremmo fare le formichine, ma se ci piace anche essere un po' snob o un po' "avanguardia" vorremmo fare le pulci. Ed ecco perché tutti noi un po' di sinistra un po' snob ci abbiamo un bel tot di conflitti interiori e ci sentiamo in contraddizione con noi stessi. Irrimediabilmente.

giovedì 15 novembre 2007

Ci sono giorni

Ci sono giorni che cominciano male.
In genere al mattino non mi ricordo mai cos'ho sognato: tranne quando la sveglia mi interrompe nel bel mezzo. Allora capita che mi ricordi tutti i sogni che si sono susseguiti nel corso della notte, e questa volta ripercorrevano una catena di eventi degli ultimi anni. Così appena sveglio hai in mano bello e pronto un bilancio della tua vita: negativo.
Dopodiché tua madre si lancia in un martellamento che ti insegue per tutto quel quarto d'ora che passa tra quando hai ficcato la testa nel lavandino e quando giri la chiave nel cruscotto. Al punto da farti fuggire di corsa dopo una litigata furiosa, con i nervi sfibrati e stanco come dopo una giornata di corsa anche se sei appena sveglio.
E poi arrivi in ufficio e scopri che dev'essere una convergenza cosmica: oggi sono due anni esatti che sono nel bunker. Buon anniversario.

Amanti dei clisteri (lo sciaini, 5)

Avete notato anche voi che queste rubriche funzionano come un esorcismo? C'è chi finisce sul tuo blog cercando su google amanti dei clisteri e non si capisce come sia possibile, se poi lo mettete in un titolo e lo riprendete una riga sotto, volete scommettere che non ricapita più?
Comunque, più simpatici questi ometti che quelli della saga delle forze dell'ordine: gilberto caldarozzi profilo, movimento questori, poliziotti sottoutilizzati, discorso quando tutto andra' a rotoli noi carabinieri ci saremo sempre. La risposta c'è già: non pasaran!
Poi, non ho capito se logicamente correlati, alimentazione scientista, nessie fumetto, gommine profumate.
Comunque condivido in pieno ingegnere "mancanza di fede" insopportabile.
Il tempo di aggiungere il poscritto dio esiste einstein pps, e questo è tutto, gente.


Ehi no un momento! Notizia dell'ultimo minuto, da quando ho scritto il post a quando lo pubblico è comparso il migliore: zaino maestro yoda.
E visto che dal googolo il mio blog risultava il primo per questa chiave, ti rispondo come l'imperatore: "Tuuu vuoi questaaa, vero?"

mercoledì 14 novembre 2007

Lo sciainistat, 4

Questa rubrichetta latita da settembre, che ero rimasto scioccato nel vedere che la maggior parte degli avventori casuali di questo bloggherino cercava: benefit aziendali, in varia forma e misura. Davvero, preferivo foto donne torturate vietnam, che c'era una tenue possibilità che fosse a scopo di denuncia anziché morboso.
Avanti col cinismo: frasi ad un'amico che non c'è piu a causa dell alta velocita, e perché credete che io sia contrario al TAV? barzellette sui presidi, suggerisce che sarebbe opportuno scrivere con gli accenti: qui si parla solo di presìdi, mai parlato di présidi.
Autobiografici: "non mi lavo", forse perché ho sempre sonno e sono stanco? Iconoclasta: vauro odiato dice, woody allen nascere vecchio. Mi spiace amico, per queste frasi ti rimorderà la coscienza.
Fine prima parte.

martedì 13 novembre 2007

221 B, Baker Street - VIII


OSPITI DESIDERATI

La casa di Vico Scapoli pare essere estremamente attraente. Abbiamo continuamente un sacco di nuovi ospiti.
Finché dura l'entusiasmo per la casa nuova, uno non se ne cura. Ma quando ogni sera si passa il tempo ad accompagnarli alla porta, via uno l'altro, incomincia a diventare stancante.
E non è che siamo inospitali, eh. Anzi cerchiamo di trattarli bene. Anche se in questo, a dire la verità, siamo un po' interessati.

Volevo dirvi esattamente di chi si tratta, ma ho trovato un po' difficile identificarli. Anzi, dovrò chiedere l'aiuto del pubblico esperto (Bionda? Luc? se ci siete battete un colpo).
Della famiglia sono abbastanza convinto: pentatomidae. Dopodiché, scommetterei su Nezara Viridula (di cui abbiamo una diapositiva), anche se ero tentato anche da Palomena prasina e Holcostethus vernalis, e pure un po' da acanthosoma haemorrhoidale che trovo abbia un nome evocativo.
Ma siccome abbiamo fatto amicizia, li chiamiamo familiarmente alla piemontese, spussòire, pron. sp[ue]soire, italiacanizzazione: puzzarole. Perché come tutti sanno (è una tattica di difesa dai predatori, e anche da quegli scapoli inospitali che ti vorrebbero sbattere in mezzo ad una strada) se li si schiaccia emanano un fetore allucinante. E anche se si spaventano... perciò ssssh, non fate rumore, non chiamateli cimici che potrebbero offendersi, e accompagnateli gentilmente alla porta, grazie per la visita, tornate quando volete.


lunedì 12 novembre 2007

Citazìa

Invece, questa vignetta, sempre dalla streganocciola, mi ha ricordato quando in Generazioni Soran sta torchiando Geordi:
S:Hai mai considerato una protesi che ti faccia sentire un po' più... come dire... più normale?
G:Che cos'è normale?
S:Normale è come sono tutti gli altri... tutti, tranne te!

Risus abundat

Aspettando il prossimo post della streganocciola, continuo a ridacchiare: ma ridacchiate un po' anche voi! Ad esempio cercando su YouTube Crozza che parodia Zichichi...
Carta, calamaio e penna, su!
Sschrivi: titolo, maiusscholo, bomba atomaca, a-tom-ma-ca
Allora, ricetta per un milione, un milione e mezzo di persone...

venerdì 9 novembre 2007

Evvai!

Moderazione, che sono pessimista per natura. Ma intanto, segnalo da Carta:
Vicenza. Festa ai blocchi: salta l'appalto per la bonifica
Pochi minuti fa è esplosa la gioia ai blocchi del movimento No Dal Molin, a Vicenza. La Apc di Firenze, la ditta che aveva vinto la gara d’appalto per bonificare l’area del vecchio aeroporto ha deciso di rinunciare all’appalto. I lavori sono quindi fermi e senza bonifica, non può iniziare la costruzione della nuova base militare statunitense.
La decisione dell’Apc, oltre che i blocchi vicentini, è maturata dopo la manifestazione di solidarietà con il movimento No Dal Molin che si è svolta a Firenze l’8 novembre. «E’ un risultato straordinario–dice Olol Jackson ai microfoni di Radio Sherwood–Dimostra quanto sia stata giusta la scelta di bloccare i lavori da subito. Dedichiamo questa vittoria a Francesco Pavin, che è stato investito da un’auto di un militare al primo giorno di blocchi». «Abbiamo vinto–esultano dal Presidio permanente–Questi tre giorni di blocco dei lavori hanno dimostrato la forza del movimento vicentino, capace di impedire pacificamente l’accesso all’aeroporto a coloro che avrebbero dovuto realizzare la bonifica; ma hanno dimostrato anche la forza politica di un movimento che in poche ore ha ricevuto la solidarietà da tante città italiane, a partire da Firenze dove è stata contestata l’Abc. Fermare la realizzazione della nuova installazione militare è possibile. A Vicenza siamo sempre più determinati a raggiungere questo obiettivo».
Anche nel corso del corteo dello sciopero generalizzato di Firenze si sta festeggiando questo risultato straordinario.

giovedì 8 novembre 2007

Dario libero!


Titolo: Kafka è un dilettante (dramma in tre atti)
Protagonista: DarioBiduale, un fisico mannaro piemontese a Londra, sul finire del dottorato.
Atto primo: Aprile 2007. Aeroporto di Luton.
Soliti controlli antiterrorismo. Passa indenne dal metal detector, si dirige fischiettando al suo gate quando viene rincorso da una hostess che si sbraccia trafelata: "Ma non sente che la guardia la sta chiamando?!" "Ah, non me n'ero accorto, vado subito".
Torna indietro da questo pulotto anglosassone, panzone e frustrato che gli ringhia: "(improperi vari) per quale motivo non si è fermato quando l'ho chiamata?!". E il nostro sventurato eroe, ironico: "Ma, beh, non so... forse perché ho una bomba nello zaino?".
Mai fare dell'humour inglese con gli inglesi. L'ufficiale della sicurezza si adombra. Gli intima "mi aspetti qui". Si allontana e dopo una decina di minuti torna con due pulotti veri e propri, i quali ammanettano il nostro DarioBiduale e lo trascinano via. Prima esterrefatto, poi sempre più inquieto, viene schiaffato in cella nella prima centrale di polizia. Dopo un paio d'ore, parte un interrogatorio kafkiano, grazie al quale scopre il crimine di cui lo si accusa: voler seminare il panico nell'aeroporto.
Rilasciato in libertà condizionata, riesce a tornare in Italia: altro buco della giustizia inglese, e secondo errore del nostro eroe, che serenamente dopo un paio di giorni rientra in Inghilterra per finire la tesi. E sostenere una prima udienza quindici giorni dopo, davanti alla Corte dei Magistrati: la quale decide che il caso è serio, e lo si può mica archiviare così, ti dichiari colpevole? Ma certo che no! E allora rinviato a giudizio, zitto e marciare, presentati a fine luglio alla Corte della Corona.


Atto secondo: 30 Luglio 2007, Corte della Corona.
Bene caro signore, lei è italiano, studente e per giunta piemontese, voleva fare lo spiritoso e seminare il panico nell'aeroporto, e dunque ora estraiamo a sorte una dozzina di inglesi a caso, diamo una parrucca a ciascuno e la processiamo. Nel caso più che probabile che la ritengano colpevole (li scegliamo mica veramente a caso, questi 12 giurati) la pena prevista è di 7 anni. Nel frattempo, lei non può lasciare il paese, non può continuare a lavorare all'università (anzi, le lettere dei suoi professori che attestano che lei in fondo è buono anche se un po' cretino, per cortesia le butti nel cestino quando esce). Da questo momento lei è in libertà vigilata, verrà la polizia a controllare che lei abiti dove ha dichiarato e a seguire i suoi spostamenti. Per inciso, il signore in abito scuro che ha notato stamattina andando al supermercato, faceva solo finta di leggere il giornale.
"Ma scusi, guardate le registrazioni dell'aeroporto -tenta di difendersi il nostro DarioBiduale- vedrete che sono andato io incontro alla guardia, e che non ho urlato né fatto gesti, quindi è ovvio che non volevo seminare il panico!"
"Come dice, le cassette dell'aeroporto? Ah, ma quelle sono state cancellate, come normale, dopo 30 giorni. Cordialità e auguri".


Atto terzo: 30 Ottobre 2007.
Nel frattempo gli avvocati d'ufficio cadono come mosche e rifiutano uno dopo l'altro di occuparsi della difesa, l'ambasciata nicchia "ci preoccuperemo poi se sarà il caso", il povero DarioBiduale è ormai emaciato, avendo finito i soldi e non potendo lasciare la casa.
Difficile stabilire una linea difensiva, non ci sono prove da portare, in fondo questo è un vero e proprio processo alle intenzioni: "Voleva o meno il DarioBiduale seminare il panico nell'aeroporto con la sua affermazione?". Di conseguenza, unico compito dei testimoni è descrivere il carattere e le abitudini dell'imputato. Finalmente si tiene l'udienza, preavviso di 24 ore.
L'avvocato della difesa è un cretino, tanto che persino il giudice lo riprende: "Scusi ma è due ore che parla a vanvera con il testimone, vorrebbe mica fare qualche domanda pertinente per cortesia, e già che c'è dire incidentalmente qualcosa che possa andare a favore del proprio assistito? Tra l'altro, inutile tirarla per lunghe: la giuria deve solo farsi un'idea di che persona possa essere l'imputato, ora l'ha visto e quindi può giudicare".
Il pubblico ministero riesce ciononostante a far cadere in contraddizione il pulotto-testimone-d'accusa (non è tuttora chiaro su cosa possa essersi contraddetto da solo, presumibilmente sul fatto di avere senso dell'umorismo e della misura). DarioBiduale è libero.

Manda un messaggio a tutti gli amici con la dicitura "Finalmente scappo! ma non dalla polizia".

Cucciolo di iena

Così mi ha soprannominato la Polly, al termine di un crescendo di reciproche punzecchiature... devo dire che lo trovo affettuoso ;).

martedì 6 novembre 2007

Olive e nuvole

Ecco dunque una Talpa e il suo zaino -carico di roba da lavare e giorni di sonno arretrato- farsi strada nella nebbia. Arrancano per un paio di piani, e rientrano nell'appartamento da scapoli per trovarlo svuotato di ogni genere alimentare dal Buono e dal Brutto. Lo zaino -colmo di una settimana ottima, più un paio di aneddoti buoni per qualche altro post- lo lasciamo al suo destino, e seguiamo la Talpa mentre conclude la domenica concedendosi un sushi al 45°//, e per non farsi mancare Genova appena lasciata, si dedica ad un solitario Giorni e Nuvole. Una mezza dozzina di scorci che seppure metropolitani sono capaci di saziare un palato bucolico, e le restanti due ore a tagliarsi le vene per la consapevolezza che, tuttosommato, un lavoro anche squallido fin tanto che c'è conviene tenerlo.
Qui dovrei ringraziare tutti gli amici che in questa settimana mi hanno fatto sentire che gli fa piacere passare del tempo con me, e hanno contribuito a rendermela una settimana speciale. E per giustizia, anche chi mi ha consigliato di viverla, questa settimana.

Ma prima vorrei invece ringraziare la Musa, per la domenica speciale con cui ho chiuso la settimana. Erano cinque anni che volevo partecipare alla raccolta delle olive, e arriva proprio ora a colmare il vuoto lasciato da tante vendemmie non fatte. Brucatura perché bastonare gli alberi è sacrilegio, chitarra fatta in casa, biscotti all'avena, la macchia bianca (micino sordomuto dagli occhi multicolore) che ti si infila nelle coperte. Naturalmente il Babi, il Picchio, il Santo, il pranzo comune sul tavolaccio all'aperto, ed essere in qualche modo parte della famiglia in mezzo a colori dell'autunno che Pieraccioni e Bertolucci se li sognano. L'aloe vera per curare un acne fastidioso, ma proprio vera perché si taglia la punta di una foglia, la si incide a metà e si attacca da sola alla pelle. E prima e dopo arrampicarsi insieme, e le chiacchiere, e vento e sole (e la sera prima stelle che neanche a Maffiotto in un capodanno gelido di tanti anni fa). E poi la musica a tutto volume, e la Musa che si scopre inaspettatamente pilota spericolata per scendere alla stazione, e il tramonto infuocato sul mare.
Le piccole cose che sono così grandi.

Aggiornamento politico

Qui e qui:
Una delegazione di cittadini della Val di Susa ha consegnato questa mattina al premier Romano Prodi un documento con 32 mila firme di altrettanti cittadini locali per dire 'no' alla Tav. L'incontro, che si e' tenuto a Palazzo Chigi, e' avvenuto alla presenza del ministro della Solidarieta' sociale Paolo Ferrero. ''Prodi - ha riferito Claudio Giorno, uno dei delegati che ha incontrato il presidente del Consiglio - ha mostrato di non gradire questa nostra posizione. Ma non ci aspettavamo altro ne' siamo venuti qui per convincere il governo. Il premier ci ha ribadito che il governo prosegue nel suo progetto. Noi siamo testimoni pero' di una contrarieta' che ancora c'e' fra la nostra gente contro la Tav, mentre sta passando l'informazione da alcuni mesi che si sta raggiungendo un accordo con la popolazione. Questo non e' vero''
I cittadini della Val di Susa - ha aggiunto Giorno - ''non sono disponibili a soluzioni pasticciate. Non vogliamo un'altra infrastruttura, e' questa la nostra posizione e non per motivi ideologici o di egoismo ma di vivibilita' del territorio, non vogliamo essere costretti ad emigrare''. Per i cittadini della valle sarebbe invece ''opportuno potenziare la ferrovia che gia' c'e', potenziamento avviato col primo governo Prodi, e con il quale si potrebbe arrivare a trasportare 32 milioni di tonnellate l'anno. Mentre ora se ne trasportano solo sei e non perche' non c'e' la capacita', ma perche' non c'e' traffico''. La delegazione - che confida molto sul tavolo tecnico-politico che dovra' essere convocato dalla Presidenza del consiglio - con il suo pacchetto di firme raccolte intende contattare ed incontrare anche le autorita' francesi. Giorno ha espresso riconoscenza al ministro Ferrero rendendo possibile l'incontro con Prodi ed ha espresso anche ''soddisfazione per l'incontro perche' - ha precisato - mai nessun primo ministro da 17 anni ci ha mai voluto incontrare. E' certamente un fatto positivo. Fra l'altro Prodi, nonostante mantenga la sua decisione, ha mostrato interesse e ci ha chiesto di tenerlo costantemente informato''.