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"Come odio avere sempre ragione!"

Ian Malcolm, Jurassic Park

...e questo giusto per far contenta la Nessie...
"Portatemi un uomo sano e lo curerò"
C.G. Jung


"Naturalmente quando si ha ragione mettersi in dubbio non serve, giusto?"
Dr. House


"Il bello di te è che credi sempre di avere ragione, quello che è frustrante è che la maggior parte delle volte è vero."
Stacy, Dr. House


"Il che dimostra che, per quanto intelligente, sono comunque un idiota come tutti"
Albus Silente, Le Fiabe di Beda il Bardo, J.K.Rowling

venerdì 26 ottobre 2007

20 punti (e una bambolina)

Domenica, mentre con mio padre stavo esplorando come è stata ristrutturata la Torre, mi squilla il cellulare.
"Polizia municipale!"
Panico. Coda di paglia. Cos'è già che ho combinato questa volta?
"Volevo solo una conferma da parte sua che non intende sporgere denuncia per danneggiamenti..."
EH?! cavolo dice? poi finalmente realizzo, è la vigilessa di Genova.

Antefatto. Un mesetto fa, giornata di corso pre-festival. Sottopasso del caricamento: come sempre, sbaglio strada e per tornare indietro, anziché girare sulla piazza, mi infilo sotto in direzione ponente. Mi sposto sulla corsia di sinistra e metto la freccia, sperando di poter fare inversione al primo semaforo uscito dal sottopasso (occhei, la sto raccontando un po' edulcorata, ma scripta manent ;D).
Arrivato al semaforo scopro che non posso svoltare a sinistra, ch'é direzione obbligatoria dritto. Ma ormai mi sono scansato, e le macchine cominciano a sfrecciarmi sulla destra, ergo attimo di stallo.
Vedo un tipo in motorino che mi passa, rallenta perplesso, si ferma scende e comincia a insultarmi. Un secondo dopo, comincia a prendermi a calci la macchina. Ovviamente, non sto a discutere e mi allontano. E al primo semaforo in cui finalmente era consentito girare a sinistra, vengo raggiunto da una moto della polizia a sirene spiegate, che mi ferma.
Aggressivo: "scusi ma lei non si è accorto di nulla?!" "mah veramente non mi è sembrato il caso di star tanto lì a guardarmi intorno, visto che mi prendevano a calci la macchina..." "venga con me". Dopodiché il pulotto doveva smontare dal servizio, mi sfila con abile mossa da prestigiatore patente e libretto, e sparisce.

Sopraggiunti i suoi colleghi un'ora più tardi, si tenta di capire. Ordunque, il tipo in motorino -nel frattempo, scomparso anche lui- viaggiava con la sua ragazza, parimenti in motorino, che lo seguiva. Mentre lui mi ha passato senza problemi, la sua ragazza ha rallentato, è stata toccata da una macchina che sopraggiungeva da dietro, ed è caduta a terra. (Per fortuna, senza conseguenze; mentre il tipo con la macchina, ovviamente, se l'è svignata). Accortosi che la tipa non lo seguiva più, il ragazzo si gira, vede la tipa a terra e me fermo, e decide -brillante deduzione- che devo essere stato per forza io a farla cadere. Da cui, naturalmente, mica si ferma a sincerarsi come sta la tipa: prende a calci la mia macchina. Ovvio.
Io me la svigno, alcuni passanti segnalano ai vigili (che non so come siano riusciti a materializzarsi istantaneamente e nello stesso tempo a non vedere nulla di quello che è successo) che due (?) tizi stavano prendendo a calci una punto che si era poi allontanata. E i vigili, naturalmente, che fanno? Mica fermano i tipi: inseguono la macchina (me). Ovvio.
Per fortuna la ragazza ha poi spiegato tutto.

E la morale di questa fiaba di Esopo è:
1) Dio esiste.
2) (benché io non ascolti) Dio mi parla.
3) Indubbiamente, mi dice ma perché cazzo continui ad andare a Genova?!

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