La nuova frontiera del reality si chiama Military Channel ed è un canale della rete televisiva Discovery interamente dedicata alla guerra, vista con gli occhi (e le telecamere) dei soldati. USA, ovviamente.
Così Il Corriere dà la notizia: "Per la festa degli innamorati il 14 febbraio, la rete televisiva Discovery lancerà la «Operazione San Valentino», 24 ore di video girati dai soldati americani in Iraq, Afganistan, Somalia e in altre zone di combattimento nel mondo. In prevalenza saranno messaggi di amore, non scene di guerra. Ma la maratona tv inaugurerà un nuovo canale (...). I programmi di Military, che sostituirà un canale esistente ma con scarsa audience, saranno formati dai video - e qualche volta dai documentari e dai film - dei soldati sulle loro battaglie, la loro vita, i Paesi dove si trovano".
Perciò se volete vedere bambini con gambe amputate, donne squartate, ragazzi bruciati dal fosforo bianco, ora sapete dove trovarli.
Buon San Valentino a tutti.
Così Il Corriere dà la notizia: "Per la festa degli innamorati il 14 febbraio, la rete televisiva Discovery lancerà la «Operazione San Valentino», 24 ore di video girati dai soldati americani in Iraq, Afganistan, Somalia e in altre zone di combattimento nel mondo. In prevalenza saranno messaggi di amore, non scene di guerra. Ma la maratona tv inaugurerà un nuovo canale (...). I programmi di Military, che sostituirà un canale esistente ma con scarsa audience, saranno formati dai video - e qualche volta dai documentari e dai film - dei soldati sulle loro battaglie, la loro vita, i Paesi dove si trovano".
Perciò se volete vedere bambini con gambe amputate, donne squartate, ragazzi bruciati dal fosforo bianco, ora sapete dove trovarli.
Buon San Valentino a tutti.
Non ci sarebbe bisogno di commentare, ma prendo a prestito le parole di un amico.
(...) Terminate le 24 ore di parentesi romantica il palinsesto di Military Channel resterà fedele al proprio nome e proporrà a beneficio degli amanti del genere, le immagini delle battaglie, dei bombardamenti, delle perlustrazioni, della caccia al nemico, tutto rigorosamente 'dal vivo' attraverso i filmati amatoriali realizzati dai militari stessi che s'inventeranno registi delle proprie prodezze e di quelle dei loro compagni. Probabilmente un minimo di censura epurerà incidenti di percorso sul genere di Abu Grahib e Falluja, ma la rete televisiva assicura comunque la massima realisticità ed effetti speciali senza paragone.
Non mancheranno nel palinsesto neppure le tavole rotonde sui combattimenti più importanti, le biografie degli eroi che si sono meglio distinti nella soppressione e le interviste di rito ai nemici catturati, rigorosamente in catene e di arancione vestiti.
A determinare il convincimento che Military Channel raccoglierà un altissimo indice di gradimento presso il pubblico, fino a prevedere inizialmente almeno 90 milioni di spettatori, ha contribuito il cospicuo budget pubblicitario già raccolto dalla rete per la programmazione che farà seguito a San Valentino, tanto da far pronosticare ai responsabili un fulgido futuro per un canale così 'rivoluzionario' non solo negli stati Uniti ma anche nel resto del mondo, supponiamo con la sola eccezione di quei paesi che la guerra la subiscono ed i cui abitanti possono apprezzare il tutto dal vivo senza l'intermediazione delle telecamere.
Naturalmente la lodevole iniziativa ha già raccolto l'appoggio del Pentagono, delle industrie belliche, di quelle farmaceutiche (la guerra per loro significa incremento dei profitti assicurato) delle società di assicurazione e di tutti coloro che operano nell'elettrizzante mondo dei soldati e delle armi.
Resta solo da domandarsi se questa commistione fra soldati, attori, eroi e registi non finirà per confondere un poco il telespettatore che posto di fronte alla guerra senza veli potrebbe iniziare a domandarsi dove stanno i buoni e dove i cattivi che non sempre vestono arancione.
(...) Terminate le 24 ore di parentesi romantica il palinsesto di Military Channel resterà fedele al proprio nome e proporrà a beneficio degli amanti del genere, le immagini delle battaglie, dei bombardamenti, delle perlustrazioni, della caccia al nemico, tutto rigorosamente 'dal vivo' attraverso i filmati amatoriali realizzati dai militari stessi che s'inventeranno registi delle proprie prodezze e di quelle dei loro compagni. Probabilmente un minimo di censura epurerà incidenti di percorso sul genere di Abu Grahib e Falluja, ma la rete televisiva assicura comunque la massima realisticità ed effetti speciali senza paragone.
Non mancheranno nel palinsesto neppure le tavole rotonde sui combattimenti più importanti, le biografie degli eroi che si sono meglio distinti nella soppressione e le interviste di rito ai nemici catturati, rigorosamente in catene e di arancione vestiti.
A determinare il convincimento che Military Channel raccoglierà un altissimo indice di gradimento presso il pubblico, fino a prevedere inizialmente almeno 90 milioni di spettatori, ha contribuito il cospicuo budget pubblicitario già raccolto dalla rete per la programmazione che farà seguito a San Valentino, tanto da far pronosticare ai responsabili un fulgido futuro per un canale così 'rivoluzionario' non solo negli stati Uniti ma anche nel resto del mondo, supponiamo con la sola eccezione di quei paesi che la guerra la subiscono ed i cui abitanti possono apprezzare il tutto dal vivo senza l'intermediazione delle telecamere.
Naturalmente la lodevole iniziativa ha già raccolto l'appoggio del Pentagono, delle industrie belliche, di quelle farmaceutiche (la guerra per loro significa incremento dei profitti assicurato) delle società di assicurazione e di tutti coloro che operano nell'elettrizzante mondo dei soldati e delle armi.
Resta solo da domandarsi se questa commistione fra soldati, attori, eroi e registi non finirà per confondere un poco il telespettatore che posto di fronte alla guerra senza veli potrebbe iniziare a domandarsi dove stanno i buoni e dove i cattivi che non sempre vestono arancione.
Marco Cedolin
1 commento:
oddio...e meno male che eravamo già d'accordo che per SValentino noi niente, noi una data come un'altra, noi ce lo dimentichiamo s.Valentino. Perchè prima mi ci faceva schifo, e adesso proprio mi nausea.
Posta un commento