Ahò, ma son l'unico che commenta la streganocciola?
E sempre per dire cose politicamente scorrette, oltretutto.
Ordunque, non mi permetterei mai ;-P di difendere l'omino del KgGb, specialmente qdo non so nemmeno cosa NON abbia detto ;-P
Epperò. A parte il caso specifico che non conosco. Mi sento di dover fare dei distinguo, che credo anch'io che il nucleare sia stato eccessivamente criminalizzato. E' vero che lo dice un fisico, che può suonare un bel pò di parte, ma lo dice anche uno che ha fatto la tesina di terza media sul perché ritenesse sbagliato costruire centrali nucleari.
Prima di tutto, sgombriamo il campo dai falsi miti. Chernobyl ha fatto meno morti e meno danni di Bhopal, per esempio, anche a lungo termine. Le tragedie e le stragi di origine chimica sono sempre state infinitamente peggiori di quelle nucleari; epperò nessuno ha mai messo al bando l'industria chimica. Ora, lo so bene che potreste rispondere: eh, ma bisogna metterle al bando entrambe.
Però incominciamo ad annotare che c'è stata una reazione irrazionalmente diversa nei due casi. E che, se pensiamo che non tutte le battaglie hanno la stessa priorità, forse abbiamo sbagliato l'ordine, sopravvalutando quella sul nucleare (civile).
Ci sono ecologisti, come Lovelock (promoter dell'idea di "Gaia") che sostengono che allo stato attuale di sviluppo delle energie alternative, l'unica soluzione per combattere i cambiamenti climatici è usare più nucleare. Ok, anche qui si potrebbe rispondere: certo che no, la risposta è la decrescita. Nessuno lo contesta: ma fa peggio una centrale nucleare o dieci a carbone?
Il blocco del nucleare in Italia ha bloccato anche la ricerca, che poteva ad esempio indirizzarsi verso la fusione (che, a costo di sembrare banale, a differenza della fissione non lascia scorie). In questo modo ci siamo chiusi la possibilità di sviluppare, un domani, un nucleare "pulito", che non è un'impossibilità fisica ma "solo" una difficoltà tecnica.
Io, quello che scrive Le Scienze a priori lo metto in dubbio, perché troppo spesso fa lobbing. Però qualche tempo fa aveva pubblicato un articolo in cui si parlava persino di una fissione pulita. Un vero miracolo, perché avrebbe risolto sia il problema delle scorie sia quello dell'esauribilità del combustibile. Epperò sembrava plausibile. Perché proponeva una "nuova" tecnica, già alla nostra portata, per riprocessare il materiale fissile già usato. Che vuol dire: aumentare drasticamente il rendimento, diminuire altrettanto drasticamente il consumo, semplicemente evitando di "buttare via" quanto non effettivamente convertito in energia, riducendo quindi quasi a zero le scorie (scartando solo materiale radiologicamente inerte) e di conseguenza anche il rischio di proliferazione di armi. In una parola: riutilizzo.
Una chimera? Chissà. Ma se fosse vero, scartarlo a priori per scetticismo sarebbe veramente stupido.
E sempre per dire cose politicamente scorrette, oltretutto.
Ordunque, non mi permetterei mai ;-P di difendere l'omino del KgGb, specialmente qdo non so nemmeno cosa NON abbia detto ;-P
Epperò. A parte il caso specifico che non conosco. Mi sento di dover fare dei distinguo, che credo anch'io che il nucleare sia stato eccessivamente criminalizzato. E' vero che lo dice un fisico, che può suonare un bel pò di parte, ma lo dice anche uno che ha fatto la tesina di terza media sul perché ritenesse sbagliato costruire centrali nucleari.
Prima di tutto, sgombriamo il campo dai falsi miti. Chernobyl ha fatto meno morti e meno danni di Bhopal, per esempio, anche a lungo termine. Le tragedie e le stragi di origine chimica sono sempre state infinitamente peggiori di quelle nucleari; epperò nessuno ha mai messo al bando l'industria chimica. Ora, lo so bene che potreste rispondere: eh, ma bisogna metterle al bando entrambe.
Però incominciamo ad annotare che c'è stata una reazione irrazionalmente diversa nei due casi. E che, se pensiamo che non tutte le battaglie hanno la stessa priorità, forse abbiamo sbagliato l'ordine, sopravvalutando quella sul nucleare (civile).
Ci sono ecologisti, come Lovelock (promoter dell'idea di "Gaia") che sostengono che allo stato attuale di sviluppo delle energie alternative, l'unica soluzione per combattere i cambiamenti climatici è usare più nucleare. Ok, anche qui si potrebbe rispondere: certo che no, la risposta è la decrescita. Nessuno lo contesta: ma fa peggio una centrale nucleare o dieci a carbone?
Il blocco del nucleare in Italia ha bloccato anche la ricerca, che poteva ad esempio indirizzarsi verso la fusione (che, a costo di sembrare banale, a differenza della fissione non lascia scorie). In questo modo ci siamo chiusi la possibilità di sviluppare, un domani, un nucleare "pulito", che non è un'impossibilità fisica ma "solo" una difficoltà tecnica.
Io, quello che scrive Le Scienze a priori lo metto in dubbio, perché troppo spesso fa lobbing. Però qualche tempo fa aveva pubblicato un articolo in cui si parlava persino di una fissione pulita. Un vero miracolo, perché avrebbe risolto sia il problema delle scorie sia quello dell'esauribilità del combustibile. Epperò sembrava plausibile. Perché proponeva una "nuova" tecnica, già alla nostra portata, per riprocessare il materiale fissile già usato. Che vuol dire: aumentare drasticamente il rendimento, diminuire altrettanto drasticamente il consumo, semplicemente evitando di "buttare via" quanto non effettivamente convertito in energia, riducendo quindi quasi a zero le scorie (scartando solo materiale radiologicamente inerte) e di conseguenza anche il rischio di proliferazione di armi. In una parola: riutilizzo.
Una chimera? Chissà. Ma se fosse vero, scartarlo a priori per scetticismo sarebbe veramente stupido.
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