Maledizione, maledizione, maledizione!
E non intendevo dire Imperio!, Crucio! o Avada Kedavra!, benché utilissime e nel caso specifico probabilmente anche opportune.
Amici della comune-ty, mi serve un parere, ché sono nei guai. Anche se in effetti la decisione è bell'è presa e servirebbe solo una spintarella.
Ma andiamo con ordine. Da questo venerdì (anzi sabato mattina all'una) la Feltrinelli inizia la vendita di HarryPotterAndTheDeathlyHallows. Voi direte, "checcefregannoi che abbiamo deciso di aspettare la traduzione?". Eh. Ce frega, ce frega. Che già c'era il fastidioso dubbio: ma in quei sei mesetti che ci vorranno, riuscirò a rimanere impermeabile al bombardamento mediatico di anticipazioni sul finale? Mi trasferisco in Antartide?
E insomma, la tentazione di provare a leggiucchiarlo malamente in inglese c'era. E ne ho parlato coi colleghi. Così ho scoperto:
1) che Miss True è appassionata lettrice, anche se non ha ancora finito il sesto, perché se lo fa leggere dal compagno come buonanotte, e ultimamente il suddetto fidanzato s'è un po' stufato;
2) che Annalisa li ha letti tutti in inglese, giacché era a Londra quando è uscito il primo e ci aveva preso gusto;
3) che Massimo magari aspetterebbe anche la traduzione, ma la fidanzata no, e perciò è costretto a non farlo nemmeno lui, anche perché due amici che campeggiano abitualmente fuori dalle librerie la notte dell'uscita (finendo financo -oggi mi piacciono le allitterazioni- su Sky) aggravano la situazione.
E insomma, tutti lo leggono in inglese, ed essendo avvezzi a goliardate varie ed eventuali in ufficio, le speranze che non mi rivelino, non dico per sbaglio ma proprio appositamente, le parti clou scendono a zero.
Sicché il dubbio è: corro il rischio e aspetto, o mi rovino parzialmente il gusto leggendo in originale?
Si accettano consigli. E siate disinteressati, che tanto se il vostro timore è che, se io lo leggessi prima, poi dovreste guardarvi da "attentati" a sorpresa, tipo frasi rivelatorie infilate infingardamente in mezzo ad un post (ed in effetti fareste bene a preoccuparvi ah-ah-ahahahahah), lo stesso rischio lo si corre pure se il finale viene rivelato a me altrettanto infingardamente.
A proposito, Ron muore ;-).
E non intendevo dire Imperio!, Crucio! o Avada Kedavra!, benché utilissime e nel caso specifico probabilmente anche opportune.
Amici della comune-ty, mi serve un parere, ché sono nei guai. Anche se in effetti la decisione è bell'è presa e servirebbe solo una spintarella.
Ma andiamo con ordine. Da questo venerdì (anzi sabato mattina all'una) la Feltrinelli inizia la vendita di HarryPotterAndTheDeathlyHallows. Voi direte, "checcefregannoi che abbiamo deciso di aspettare la traduzione?". Eh. Ce frega, ce frega. Che già c'era il fastidioso dubbio: ma in quei sei mesetti che ci vorranno, riuscirò a rimanere impermeabile al bombardamento mediatico di anticipazioni sul finale? Mi trasferisco in Antartide?
E insomma, la tentazione di provare a leggiucchiarlo malamente in inglese c'era. E ne ho parlato coi colleghi. Così ho scoperto:
1) che Miss True è appassionata lettrice, anche se non ha ancora finito il sesto, perché se lo fa leggere dal compagno come buonanotte, e ultimamente il suddetto fidanzato s'è un po' stufato;
2) che Annalisa li ha letti tutti in inglese, giacché era a Londra quando è uscito il primo e ci aveva preso gusto;
3) che Massimo magari aspetterebbe anche la traduzione, ma la fidanzata no, e perciò è costretto a non farlo nemmeno lui, anche perché due amici che campeggiano abitualmente fuori dalle librerie la notte dell'uscita (finendo financo -oggi mi piacciono le allitterazioni- su Sky) aggravano la situazione.
E insomma, tutti lo leggono in inglese, ed essendo avvezzi a goliardate varie ed eventuali in ufficio, le speranze che non mi rivelino, non dico per sbaglio ma proprio appositamente, le parti clou scendono a zero.
Sicché il dubbio è: corro il rischio e aspetto, o mi rovino parzialmente il gusto leggendo in originale?
Si accettano consigli. E siate disinteressati, che tanto se il vostro timore è che, se io lo leggessi prima, poi dovreste guardarvi da "attentati" a sorpresa, tipo frasi rivelatorie infilate infingardamente in mezzo ad un post (ed in effetti fareste bene a preoccuparvi ah-ah-ahahahahah), lo stesso rischio lo si corre pure se il finale viene rivelato a me altrettanto infingardamente.
A proposito, Ron muore ;-).
5 commenti:
E CHI L'AVREBBE MAI DETTO...
Caro e.talpa
pubblica dichiarazione: le chiacchierate con te sono veramente veramente veramente piacevoli.
Io all'inizio non avrei scommesso una virgola sulla nascita della nostra amicizia...avrei detto che dopo altre 4 parole ci saremmo tirati i matterelli (quelli per fare le tagliatelle per intenderci) e invece...che sopresa!Chi trova un amico trova un tesoro...e chi trova una talpa????
L'amica biunda!
premesso che io di erripotter ho letto solo il primo e 10 pagine del secondo in inglese, voto inglese :)
Ognuno decide come vuole sapere le cose. Se le vuole sapere in inglese, se vuole aspettare in italiano. In che modo vuole cercare piacere.
Poi, dovesse far trapelare notizie, ognuno lo fa a suo rischio e pericolo.
:-)
@bionda: il piacere è reciproco, lo stupore un po' meno, ma ti ho risp in privato.
@Ema: grazie 1000, ma citazione per gli anti-tolkieniani: "Si dice anche, non chiedere consiglio alle Ema, perché ti risponderanno sia sì che no". :-D Accidenti voi dovevate incoraggiarmi e dire si si leggi pure in inglese, che mica ti rovini il gusto e l'attesa, nonnò ;-)
E per tutti i malcapitati per caso su questo post, non potete assolutamente perdervi:
http://diversamentequilibrata.blog.kataweb.it/la_storia_di_e/2007/07/waiting-for-har.html
http://ilblogdellanessie.blogspot.com/2007/02/un-bel-post-infantile-eh-adesso-non-che.html
http://ilgabbianogrigio.blogspot.com/2007/02/le-profezie-le-profezie.html
ecco, secondo me sì o no dipende da quanto bene conosci l'inglese, chè d'accordo che non è una lingua complicata, ma... insomma, io preferisco gustarmelo con tutte le sfumature nella mia lingua, piuttosto che sapere subito come va a finire. e, dopotutto, chissenefrega poi di come va a finire: l'importante è il modo in cui arriva, alla fine, non il finale in sè.
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