Sollecitato ad essere più esplicito in merito alla caduta di Prodi, scrivo questa prima puntata. Che prima di scrivere la seconda, voglio aspettare di vedere se c'è un reincarico, un governo tecnico, o le elezioni.
Ho deciso che non sto a spiegarvi perché secondo me per il NOTAV potremmo averci guadagnato, che è difficile, e tanto mi direste che sono localista. Ebbene sì, e non me ne vergogno; per ora dico solo che sembra sia saltata la riunione romana prevista per il 30/01, in cui probabilmente avrebbero messo una pietra tombale su di noi.
Vediamo quindi chi vince e chi perde a livello più generale.
1. Cosa più importante di tutte: ogni volta che in questi due anni ho detto che mi ero stufato di questo governo di centro, mi s'è risposto, soprattutto dall'ala Ferreriana di Rifondazione, che la sinistra radicale non voleva passare per brutta e cattiva, mangiava merda perché puntava a far rompere il governo dal centro: ora è successo, vediamo se questa strategia di non aver rotto per primi paga. (a proposito: Ferrero è di Torino, ho trovato il quinto personaggio piemontese vivente e intelligente da far concorrere nella gara contro i genovesi, peccato mi sia dimenticato i primi quattro, nel frattempo :D). Non ero mica d'accordo, con questa strategia, ma è quello che mi si rispondeva, quindi ora dico: bene, vediamo se avevo torto e questa strategia paga: alle prossime elezioni facciamo la conta dei voti e vediamo se sono più i fuoriusciti verso sinistra critica e disillusi da sinistra, rispetto alle perdite di coalizione dal centro (che per inciso, potrebbe al massimo rafforzare la sinistra relativamente alla coalizione, ma non in assoluto).
2. Ammesso che Berlusconi vinca, esce sconfitto il suo "successore": se il delFINI sperava di fare il kapò della casa delle libertà, gli tocca aspettare ancora un po'. E chissà che dopo non sia troppo vecchio. Politicamente, mi fa più paura lui del Berlusca.
3. Veltroni, corresponsabile di questa crisi grazie alle sue sparate sul correre da solo, si è giocato i prodiani; bene, un PD un po' meno forte.
4. Mastella e Dini, si sono giocati la possibilità di correre con il PD. Erano certi di scomparire a riforma elettorale compiuta, ma anche così non li vedo messi molto bene: chi volete che li imbarchi, Forza Italia togliendo seggi a qualcuno dei suoi? che facciano il grande centro? (ma ce lo vedete Casini che molla Berlusconi)? Forse è la volta buona che ce li leviamo dalle palle per sempre, grazie allo sbarramento.
5. Questi campanilisti arcobaleni (RC, PdCI, SD, Verdi) saranno finalmente costretti dall'emergenza a mettere da parte i campanili e fare un'unica Cosa Rossa o perlomeno rosé.
6. L'unica fregatura è che Berlusconi probabilmente in eventuali elezioni non sarebbe così folle da correre senza i suoi alleati, altrimenti era la volta che il PD faceva lo stesso e ci toglievamo di torno anche diPietro, socialisti e radicali. Comunque, lo spauracchio del Berlusca è ciò che per due anni ci ha fatto ingoiare politiche di centro, quindi mi sono stufato, non vale più come scusa. E poi, con questa legge elettorale, credete che la vita sarà così facile anche per lui?
E per finire, guardate se devo trovarmi d'accordo con i Comunisti Italiani: Il Pdci, dal canto suo, è l'ultimo giapponese di Prodi. Diliberto per paradosso ha persino offerto al professore la leadership di un «ulivetto», una coalizione alternativa fatta fra comunisti, verdi e i prodiani che mollerebbero il Pd. Una fantasia, ma per far capire che per loro la subordinata di Prodi è il voto.
Non mi parrebbe poi una prospettiva peggiore.
Se invece vogliamo fare un discorso pro-contro col bilancino, voi elencate le cose "rosa" di questi due anni, io faccio in fretta a trovare Vicenza, Afghanistan, Libano, Welfare...
Ho deciso che non sto a spiegarvi perché secondo me per il NOTAV potremmo averci guadagnato, che è difficile, e tanto mi direste che sono localista. Ebbene sì, e non me ne vergogno; per ora dico solo che sembra sia saltata la riunione romana prevista per il 30/01, in cui probabilmente avrebbero messo una pietra tombale su di noi.
Vediamo quindi chi vince e chi perde a livello più generale.
1. Cosa più importante di tutte: ogni volta che in questi due anni ho detto che mi ero stufato di questo governo di centro, mi s'è risposto, soprattutto dall'ala Ferreriana di Rifondazione, che la sinistra radicale non voleva passare per brutta e cattiva, mangiava merda perché puntava a far rompere il governo dal centro: ora è successo, vediamo se questa strategia di non aver rotto per primi paga. (a proposito: Ferrero è di Torino, ho trovato il quinto personaggio piemontese vivente e intelligente da far concorrere nella gara contro i genovesi, peccato mi sia dimenticato i primi quattro, nel frattempo :D). Non ero mica d'accordo, con questa strategia, ma è quello che mi si rispondeva, quindi ora dico: bene, vediamo se avevo torto e questa strategia paga: alle prossime elezioni facciamo la conta dei voti e vediamo se sono più i fuoriusciti verso sinistra critica e disillusi da sinistra, rispetto alle perdite di coalizione dal centro (che per inciso, potrebbe al massimo rafforzare la sinistra relativamente alla coalizione, ma non in assoluto).
2. Ammesso che Berlusconi vinca, esce sconfitto il suo "successore": se il delFINI sperava di fare il kapò della casa delle libertà, gli tocca aspettare ancora un po'. E chissà che dopo non sia troppo vecchio. Politicamente, mi fa più paura lui del Berlusca.
3. Veltroni, corresponsabile di questa crisi grazie alle sue sparate sul correre da solo, si è giocato i prodiani; bene, un PD un po' meno forte.
4. Mastella e Dini, si sono giocati la possibilità di correre con il PD. Erano certi di scomparire a riforma elettorale compiuta, ma anche così non li vedo messi molto bene: chi volete che li imbarchi, Forza Italia togliendo seggi a qualcuno dei suoi? che facciano il grande centro? (ma ce lo vedete Casini che molla Berlusconi)? Forse è la volta buona che ce li leviamo dalle palle per sempre, grazie allo sbarramento.
5. Questi campanilisti arcobaleni (RC, PdCI, SD, Verdi) saranno finalmente costretti dall'emergenza a mettere da parte i campanili e fare un'unica Cosa Rossa o perlomeno rosé.
6. L'unica fregatura è che Berlusconi probabilmente in eventuali elezioni non sarebbe così folle da correre senza i suoi alleati, altrimenti era la volta che il PD faceva lo stesso e ci toglievamo di torno anche diPietro, socialisti e radicali. Comunque, lo spauracchio del Berlusca è ciò che per due anni ci ha fatto ingoiare politiche di centro, quindi mi sono stufato, non vale più come scusa. E poi, con questa legge elettorale, credete che la vita sarà così facile anche per lui?
E per finire, guardate se devo trovarmi d'accordo con i Comunisti Italiani: Il Pdci, dal canto suo, è l'ultimo giapponese di Prodi. Diliberto per paradosso ha persino offerto al professore la leadership di un «ulivetto», una coalizione alternativa fatta fra comunisti, verdi e i prodiani che mollerebbero il Pd. Una fantasia, ma per far capire che per loro la subordinata di Prodi è il voto.
Non mi parrebbe poi una prospettiva peggiore.
Se invece vogliamo fare un discorso pro-contro col bilancino, voi elencate le cose "rosa" di questi due anni, io faccio in fretta a trovare Vicenza, Afghanistan, Libano, Welfare...
1 commento:
Aspettate, c'è chi, essendo un po' più calmo (e meno sulla difensiva) del sottoscritto, s'è espresso meglio:
http://lastreganocciola.blogspot.com/2008/01/velocemente.html
e poi arriva l'Irriducibile Ottimista e dice che se si va alle elezioni almeno forse la maggioranza sarà maggioranza davvero, e non 'sto schifo coi ricatti di mastella. e insomma è meglio che pensarli del tutto fuordicervello, ma dire che uno ne ha voglia sarebbe mentire
e io stesso altrove sono stato un po' più calmo:
http://ilmiopaeseinventato.wordpress.com/2008/01/21/bollettino-di-guerra/#comments
a me non spiace mica così tanto, che sia caduto il governo.
E mica perché non sono di sinistra. Perché quando si è davanti a un burrone, come siamo purtroppo a livello mondiale per molti motivi, fare piccoli passi non serve: o si fa un bel salto, o niente.
Questo governo non era abbastanza, ed tornare a un niente, forse può servire a ricostruire una sinistra più forte.
Ecco, da te sono riuscito a dirlo in maniera meno antipatica
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