Oggi è una bella giornata di sole invernale e cielo schietto. In queste giornate i panni sventolano dai balconi liberati dai freddi che non asciugano. E' anche sabato e quindi, di solito, le donne hanno il tempo di stendere. (...) Se penso che in certe città è vietato esibire sulle facciate i propri abiti... Quasi a voler censurare l'idea, dietro l'estetica, che dentro gli edifici c'è la vita, spoglia, nuda. Ci sono persone diverse per età, sesso, professione, carattere, proprio come ciò che indossano. Fuori dal balcone la mutandina provocante può flirtare con la cravatta ultralusso, la canotta bianca prendere una discussione politica con i calzini di cachemire, il bavaglino può farsi cullare dallo scialle della nonna.
Un sabato di qualche anno fa dal balcone di casa mia si muoveva, appesa a un filo, una vestaglia blu. Spesso mi sono divertita a guardarla muoversi nel vento, cambiare sfumature di colore nei riflessi della luce, del cielo. Accarezzata dal sole gonfiarsi e prendere anima, diventare pelle blu di un corpo trasparente. Salire fino a distendersi al pari del filo per poi ricadere improvvisamente in verticale. Una danza invitante, regina fra gli stracci.
Figlia di una vestaglia blu.
Fra l'orgoglio, la disfatta e due mollette.
Mugello manifesto
«Sono fatta del Mugello...», la butto là come una palla di carta stropicciata, ma il tuo sorriso la distende.
Quando il mare diventa vento, si deposita sulla pelle. Il sapore del sale passa dai pori, entra nel sangue e tutto scorre più lento. C'è un mare nel Mugello che è fatto di verde, carico di onde di terra, un susseguirsi di colline, prati e vette. Dai confini di questo mare, all'orizzonte, si alza una tramontana che a volte ti affetta gli zigomi, schietta e rapida. Segna le guance di rosso e i pensieri si fermano.
Il Mugello, assieme al mare, è per me l'unica cosa che riesce ad assorbire l'odio. Se mi distruggono il Mugello mi sfregiano la speranza di guarire dalla rabbia, mi impediscono di curarmi del suo cielo, dei suoi odori, dei suoi sapori, dei suoi silenzi, della sua storia che nasce nel sottobosco ai bordi dei ruscelli. (...)
Mi è stato detto anche che non posso soffrire solo perché sono comunista, che non è possibile. Ma l'esserlo è un po' come una malattia: solo chi ce l'ha, radicata, potente, può capire.
Quattro di bastoni
Potrei raccontarti che ho fatto una tesi sui lavoratori dell'Alta Velocità, che è stato come farla sui miei genitori operai, che se non si erano riscattati loro, che almeno qualcun altro ci riuscisse. Potrei dirti che Pietro, minatore, figlio d'arte, è come mia mamma e mio babbo insieme, fusi sotto i calli delle mani, come li avrei voluti vedere lottare in tutti questi anni. Potrei dirti che ora mi ritrovo qua, lontana da un Mugello ferito, che sanguina acqua e che non ho saputo difendere da quel treno che lo sta perforando come una pallottola di una pistola di grosso calibro.
Un sabato di qualche anno fa dal balcone di casa mia si muoveva, appesa a un filo, una vestaglia blu. Spesso mi sono divertita a guardarla muoversi nel vento, cambiare sfumature di colore nei riflessi della luce, del cielo. Accarezzata dal sole gonfiarsi e prendere anima, diventare pelle blu di un corpo trasparente. Salire fino a distendersi al pari del filo per poi ricadere improvvisamente in verticale. Una danza invitante, regina fra gli stracci.
Figlia di una vestaglia blu.
Fra l'orgoglio, la disfatta e due mollette.
Mugello manifesto
«Sono fatta del Mugello...», la butto là come una palla di carta stropicciata, ma il tuo sorriso la distende.
Quando il mare diventa vento, si deposita sulla pelle. Il sapore del sale passa dai pori, entra nel sangue e tutto scorre più lento. C'è un mare nel Mugello che è fatto di verde, carico di onde di terra, un susseguirsi di colline, prati e vette. Dai confini di questo mare, all'orizzonte, si alza una tramontana che a volte ti affetta gli zigomi, schietta e rapida. Segna le guance di rosso e i pensieri si fermano.
Il Mugello, assieme al mare, è per me l'unica cosa che riesce ad assorbire l'odio. Se mi distruggono il Mugello mi sfregiano la speranza di guarire dalla rabbia, mi impediscono di curarmi del suo cielo, dei suoi odori, dei suoi sapori, dei suoi silenzi, della sua storia che nasce nel sottobosco ai bordi dei ruscelli. (...)
Mi è stato detto anche che non posso soffrire solo perché sono comunista, che non è possibile. Ma l'esserlo è un po' come una malattia: solo chi ce l'ha, radicata, potente, può capire.
Quattro di bastoni
Potrei raccontarti che ho fatto una tesi sui lavoratori dell'Alta Velocità, che è stato come farla sui miei genitori operai, che se non si erano riscattati loro, che almeno qualcun altro ci riuscisse. Potrei dirti che Pietro, minatore, figlio d'arte, è come mia mamma e mio babbo insieme, fusi sotto i calli delle mani, come li avrei voluti vedere lottare in tutti questi anni. Potrei dirti che ora mi ritrovo qua, lontana da un Mugello ferito, che sanguina acqua e che non ho saputo difendere da quel treno che lo sta perforando come una pallottola di una pistola di grosso calibro.
Noticina, 1 Simona Baldanzi ('77, consigliera comunale del PRC a Barberino) era l'altra sera ad Avigliana a raccontare la sua esperienza: m'è parsa una donna e una compagna eccezionale, sia lei che il suo libro meritano: finanziatela, se potete.
Noticina, 2 Simona ha raccontato che il Mugello era una zona in cui il PCI, quando ancora era il PCI, prendeva il 90% dei voti. Negli anni '90, quasi tutti i Sindaci della zona vennero eletti con un programma di contrarietà al TAV. Vennero convocati a Roma, e senza alcun mandato dei consigli comunali firmarono l'accettazione dell'opera: credevano che non fosse possibile riuscire ad opporsi, scelsero una mediazione per il male minore. C'era, al governo, la sinistra, e Vannino Chiti a capo della Regione. Da allora Rifondazione Comunista in tutto il Mugello si candida alle elezioni separata dall'Unione.
Noticina, 3 C'è chi dice che i semi delle carte da gioco nascono dalle classi sociali medioevali: coppe per il clero, denari per i mercanti, spade per i nobili e bastoni per i contadini. Giocando a scopa, ho imparato che, quando non si è di mazzo, la strategia migliore è sparigliare le carte: il gioco diventa Imprevedibile, e si riesce a portare a casa qualche punto. Noi, di mazzo non siamo mai, siamo minoranza anche quando non siamo all'opposizione.
Noticina, 2 Simona ha raccontato che il Mugello era una zona in cui il PCI, quando ancora era il PCI, prendeva il 90% dei voti. Negli anni '90, quasi tutti i Sindaci della zona vennero eletti con un programma di contrarietà al TAV. Vennero convocati a Roma, e senza alcun mandato dei consigli comunali firmarono l'accettazione dell'opera: credevano che non fosse possibile riuscire ad opporsi, scelsero una mediazione per il male minore. C'era, al governo, la sinistra, e Vannino Chiti a capo della Regione. Da allora Rifondazione Comunista in tutto il Mugello si candida alle elezioni separata dall'Unione.
Noticina, 3 C'è chi dice che i semi delle carte da gioco nascono dalle classi sociali medioevali: coppe per il clero, denari per i mercanti, spade per i nobili e bastoni per i contadini. Giocando a scopa, ho imparato che, quando non si è di mazzo, la strategia migliore è sparigliare le carte: il gioco diventa Imprevedibile, e si riesce a portare a casa qualche punto. Noi, di mazzo non siamo mai, siamo minoranza anche quando non siamo all'opposizione.
1 commento:
Intanto grazie mille per la segnalazione! potrebbe essere una delle prossime letture, quando avrò smaltito la catasta di libri della biblioteca da restituire :-S
Poi: mi spiace non aver più risposto alla tua provocazione ma è che ora come ora sono in una situazione che neanche Kafka.
Rinvio a tempi migliori la mia analisi disfattista...
A presto!
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