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"Il che dimostra che, per quanto intelligente, sono comunque un idiota come tutti"
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mercoledì 9 gennaio 2008

HarryPotter vs LordOfTheRings

Il Bene a confronto

Avvertenza: io adoro sia HarryPotter che il Signore degli Anelli, penso che paragonare l'uno all'altro sia come confrontare due grandi saghe di tempi diversi, che so l'Odissea e i Nibelunghi. Ma scrivo in favore del solo LOTR, come provocazione per gli amici borgoniani, che ritengono che HP sia solo un libro per bambini (e sui primi 3, ci hanno pure ragione), ma soprattutto come provocazione per chi ritiene Tolkien fascista (o cattolico) senza averlo letto (e chissenefrega, il libro non lo è, e se anche lui lo fosse, importa ciò che leggiamo, non chi lo ha scritto).

Ordunque, poiché come ha avuto modo di notare acutamente F., questi due post (ma ce ne saranno sicuramente altri) hanno "tolto il tappo" alla mia grafomania (e al mio entusiasmo per il tema), do sfogo alla mia logorrea qui.
Ma più che altro mi tolgo lo sfizio di poter fare un paragone a lungo tempo atteso (citazione), stimolato da un arguto sms domenicale (e relativo bonario sorriso): Non ho ancora finito, quindi non replicare, ma volevo farti sapere che la mamma di harry potter, come si suol dire tra noi letterati, gli piscia in culo a tolkien.

1: la Rivoluzione
Entrambe le saghe si concludono con una Rivoluzione, o meglio una Resistenza: la battaglia di Hogwarts in HarryPotter, l'Insurrezione della Contea nel Signore degli Anelli. Epperò mentre i potterini giocano a fare i barricaderos (una carica di banchi, ha scritto persona autorevole e al di sopra di ogni sospetto :D) gli Hobbit si trovano, in quattro, a dover rovesciare una dittatura nel pieno dei suoi poteri. Devono risvegliare le coscienze dei propri concittadini, sobillare una rivolta, fare i conti con i collaborazionisti. E riescono ad essere duri, direi inflessibili, senza perdere la tenerezza (questa citazione la coglierà già qualcuno in più ;P). I potterini ci avranno anche RadioLondra, ma francamente è un po' pochino, al confronto.

2: il Potere logora chi ce l'ha
I potterini avranno anche il MinisteroDellaMagia che caricatura emblematicamente la nostra società e le sue istituzioni, e oscilla di qua e di là, come lo strumento che è. E Silente sceglie coerentemente di starne fuori, ma è tutto qui. La sua rinuncia al potere, per timore di esserne corrotto, è speculare al rifiuto dell'Anello di Gandalf, ma in questo caso è appena abbozzata e subito liquidata.
Tutto il Signore degli Anelli, invece, ruota attorno alla distruzione del simbolo del Potere in sé, su come abbattere il dittatore senza che questo apra la strada ad un diverso tipo di tirannia. Silente se ne lava le mani, lotta contro il Male altrove ma lascia il Ministero al suo destino; Gandalf al contrario si confronta continuamente con le proprie tentazioni, non si ritiene più potente dell'Oscuro Signore ma confida di poterlo sconfiggere ugualmente. E già che c'è, mentre si preoccupa dei destini di molte nazioni, bada a far "crescere" i compagni più fragili, in modo che siano a loro volta pronti ad assumersi le proprie responsabilità senza montarsi la testa.

3: l'importanza dei Piccoli
In HarryPotter tutto si svolge dal punto di vista dei ragazzi, che vedono "volare" sopra la propria testa problemi più grandi; collaborano con l'Ordine della Fenice, ma riescono a combinare qualcosa quasi solamente perché qualcuno ha truccato le carte in loro favore, soprattutto Harry che è un fesso fatto e finito e ha dalla sua solo il fatto di avere amici intelligenti e fedeli.
Nel Signore degli Anelli, invece, i personaggi principali che decidono il destino del mondo, alla fine, non sono i Grandi ma gli Hobbit, emblema dell'uomo comune ma assennato, di un mondo contadino non colto ma determinato. Sono due Hobbit che decidono il destino dell'Anello, entrambi dopo una durissima lotta interiore tra la propria brama di potere e la propria parte buona, sempre entrambe presenti: Frodo e Gollum. Contrariamente a quanto spesso viene detto, i personaggi di Tolkien non sono totalmente buoni o totalmente cattivi: quelli più interessanti hanno una profondità (che si trovato diluita nella coralità di HP) e uno sviluppo psicologico.
In questo ancora una volta i quattro Hobbit sono emblematici. All'inizio dei (6) libri li troviamo intenti a bere birra preoccupati solamente di vivere senza crearsi problemi. Vengono plasmati nel corso degli eventi, e il lettore li segue cambiare in modo talmente naturale da non accorgersi di quanto è profondo il cambiamento: tanto che alla fine è Tolkien stesso a doverlo sottolineare, nello stupore degli occhi dei compagni ritrovati, e solo a quel punto i quattro Hobbit si guardano indietro e si scoprono diversi. E hanno il naturale coraggio di fare la Rivoluzione.

11 commenti:

lastreganocciola ha detto...

affascinante, il non-confronto. ma il signore degli anelli è uno dei pochi libri "importanti" che non sono mai riuscita a leggere, e non per prevenzione ideologica chè non c'era ancora. così mi perdo lo spunto provocatorio, acc. ma, chissà, magari a leggerlo ci riprovo...

lanessie ha detto...

io per quel che ne so la differenza è questa. Che Hp è impossibile ma possibile. Cioè, nessuno crede al ministero della magia, ma i comportamenti dei personaggi - con i loro errori e le loro imperfezioni - sono assolutamente umani.
La magia è soltanto una grande metafora del reale.

Il signore degli anelli è un perfetto mondo fantastico dove nessuno si comporta come qui, nella modestissima Terra.
I personaggi sono più particolareggiati, proprio perchè non sono metafora di nulla, o di poco. Sono qualcosa che nasce e muore all'ombra delle due torri.

Abbiamo tutti avuto un Ron in classe, ma nessuno uno hobbit.

Non è una differenza da poco.
A Marquez ci hanno dato un nobel per aver trovato la perfetta fusione tra le due cose.

e.talpa ha detto...

pfui, ness, ma se non l'hai letto!

per me, il modo in cui si comporta la gente nel Signore degli Anelli è credibile. Nn sarà che ti suona strano perché si comportano in modo etico? :D

(sto scheeeersandooo, nn te la prendere. E poi così non ti faccio paura col mio sostegno :O)

Ah, m'è poi sovvenuto che potevo aggiungere che c'è del femminismo, nel signore degli anelli, sebbene -paradossalmente- si affermi in maniera un po' belligerante (qdi leggilo si, strega) e che ha esempi di humour anch'esso (mi aspettavo questa, come critica, che fosse più "serioso". Ma non l'è).

Infine, E., se leggi mi lasci un punto, così vedo che non è vero che non leggi il mio blog? :D altrimenti continuo a lasciare da te commenti pantagruelici! :D

Anonimo ha detto...

Occhei, hai fatto un confronto di valori e punti di vista. E Il Signore Degli Anelli ne esce bene (io ho visto il film).
Adesso fai un confronto critico tra gli intrecci. Fai un confronto solo letterario.
E' lì che vedi la differenza di classe.
Esamina bene il gran finale di entrambi. Vedrai, vedrai....

e.talpa ha detto...

ma mia cara E., io sono un contadino poco colto, non sono qualificato a fare commenti letterari... facciamo che lo leggi e lo fai tu questo paragone? :D

(l'unica cosa che saprei dire sull'intreccio di Tolkien, è che ha fatto una scelta che a posteriori è geniale, che nessun copywriter farebbe oggi, mentre a lui evidentemente, non essendo romanziere è venuta naturale: da quando i personaggi si dividono, alla fine del secondo libro, i libri successivi sono dedicati alternativamente ad un gruppo e poi all'altro. Così proprio quando la suspance raggiunge il massimo per un gruppo si riparte daccapo con l'altro. Detta così non suona, ma letta, gli è venuto un incastro spettacolare).

Anonimo ha detto...

"Sono due Hobbit che decidono il destino dell'Anello, entrambi dopo una durissima lotta interiore tra la propria brama di potere e la propria parte buona, sempre entrambe presenti: Frodo e Gollum."

Ma mi ricordo male io o erano Bilbo e Frodo?

e.talpa ha detto...

@Gìa: ah, beh, però Bilbo ne Lo Hobbit. Ma quello che decide il destino dell'Anello è che per Pietà risparmi la vita a Gollum, perché alla fine sul Monte Fato è solo "grazie" a Gollum che l'Anello può cadere nel Vulcano... quello, intendevo.

Anonimo ha detto...

Ah ok, grazie, mi mancava questo pezzo che ricordavo molto pressapoco...
Comunque mi è piaciuto il tuo parallelo! :)

e.talpa ha detto...

@Gìa: grazie!

in questa comunety di miscredenti fa molto piacere ;)

(ma un link al tuo blog, lo trovo dal puntoG?)

Anonimo ha detto...

eh ma io non ce l'ho un bloggo.... :( anche se la e., subdolamente, sta mandando messaggi al mio inconscio...però spero di vederti di persona prima o poi! :)

e.talpa ha detto...

@gìa: beh, volentieri, la prima volta che vengo a genova :D

nel frattempo, se mi scrivi su e.talpa @ hotmail.it (senza spazi) ti do la mia mail "vera"