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"Il che dimostra che, per quanto intelligente, sono comunque un idiota come tutti"
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sabato 10 maggio 2008

10 maggio 2008 !!!

Una festa a lungo attesa


o, come dice il mio amico Zagor Tenaglia, altrimenti detto Zanca, mai evento più inutile fu più atteso, e più a lungo.
Quale evento? Beh, trattasi ovviamente di dieci anni dopo il 10 maggio 1998. Bella forza, direte voi.
E' più o meno la stessa esclamazione che ho avuto io lo scorso capodanno. Per puro caso, mi trovo a festeggiare in montagna, tra gli invitati c'è anche il fratello minore di un mio compagno del liceo. Lo chiameremo Simone, tendenzialmente per il motivo che si chiama proprio così. Allora, Simone al momento del brindisi mi fa, con sguardo che vuole sottintendere qualcos'altro: "Ehi! quest'anno è il 2008!!!".
Io, prevedibilmente stranito, gli rispondo con un tono da scoperta dell'acqua calda: "Eh. Quindi?"
E lui: "Quindi questo è l'anno del 10 maggio 2008!".

Come potesse saperlo anche lui (non che nel 2008 ci sarebbe stato il 10 maggio 2008, questo immagino lo supponeste anche voi; del nanetto in questione, o aneddoto che dir si voglia), lo ignoro. Dal momento che non era presente, Simone deve essersi ricordato che il fratello gliene aveva parlato... il che sorprende, e può dare una vaga idea di quanto sia calzante la sentenza di Zanca: mai evento più inutile fu più atteso, e più a lungo.

Ordunque, il mattino del 10 maggio 1998, si era in classe durante l'ora di biologia (o chimica, o geologia; ma il calendario di Windows mi dice che non può essere, perché era una domenica. Merda, questo significa che la mia memoria ancora non ha iniziato a raccontare il nanetto, e già sta svarionando. O forse potrebbe significare che ho scoperto un altro baco del buon Windows, ma ho controllato i calcoli, e quindi sarebbe un baco condiviso dal mio cervello in ogni caso). Il prof, che chiameremo Angelo, tendenzialmente per il motivo che è questo il suo nome, era (ed è) personcina ammodo e simpatica. Ci dava del lei, dal momento che noi davamo del lei a lui, per parità; ogni tanto, nelle pause per farci rifiatare, si chiacchierava di musica (che scambiava con noi), di videogiochi (che idem), di aneddoti di vita quotidiana, di collezionismo, di chi più ne ha più ne metta. Si faceva crescere la barba e poi la tagliava completamente una volta ogni settimana o due (di non radersi troppo spesso gliel'aveva consigliato il dermatologo, diceva, per non ricordo quale motivo). Era dunque una barba caotica e incolta, che gli conferiva un'aria un po' schizzata, specie abbinata al perenne sorriso tutto denti, e al fatto che, pur essendo piuttosto pelato, teneva anche i capelli, ricci, un po' lunghi. Insomma, aveva l'aria del mad doctor, ma simpatico.
Quel giorno, che avrei detto essere il 10 maggio 1998 ma non è, per i motivi su esposti, il 10 maggio 1998, Angelo mi guarda (la fronte) e di punto in bianco mi fa: "ma sa, Talpa, credo che lei si ritroverà pelato come me".
Il motivo, appreso dopo svariati gesti scaramantici da parte mia, aveva a che fare col fatto che lui sembrava notare una certa fragilità nella mia capigliatura, e che lui aveva cominciato a stempiare più o meno alla mia età più o meno nello stesso modo.
Io, bastian contrario: "Io penso proprio di no. Quindi facciamo così: ci rivediamo qui tra 10 anni e le dimostro che aveva torto". Si concordano dunque la data, 10 maggio 2008, l'ora, le 10 del mattino (facile da ricordare per via del 10), e il luogo (davanti all'ingresso della nuova sede del liceo).

E questo, più o meno, sarebbe quanto. Se non fosse che il nanetto si è accresciuto nel corso degli anni, e ogni qualvolta qualcuno di noi, vecchi compagni, si incontrava, ci salutavamo ricordandoci l'appuntamento. M'è capitato anche di beccare Angelo in piazza Castello, abbiamo fatto due parole, e ci siamo vicendevolmente ricordati la scommessa. Notando il fatto che tante classi organizzano delle rimpatriate dopo il liceo (noi, mai fatto), ma nessuno fissa (e si ricorda) un appuntamento per un giorno specifico da lì a dieci anni, senza mai sentirsi durante.
Arrivato maggio, un paio di amici cominciano ad assillarmi se si fa qualcosa per questa benedetta ricorrenza. Tra questi il buon Zanca, già ricordato, e soprattutto il buon Barella, che se non l'avessi fermato in tempo forse a quest'ora sarebbe ancora davanti al liceo ad aspettare. Quindi mi sono sentito in dovere di provare almeno a contattare il prof. Che nel frattempo ha cambiato scuola. Quindi, parte un giro di telefonate ai licei in cui mi sembrava si fosse trasferito: niente; poi a tutti i torinesi suoi omonimi presenti sulla guida del telefono, per fortuna solo due: niente. Quindi, ultimo tentativo, mi torna in mente che i suoi genitori abitavano in una paesino nella Valle a fianco.
C'è un solo cognome corrispondente sulla guida, chiamo. Voce di donna di una certa età. "Chiedo scusa, so che può sembrare strano, ma per caso abita qui il professor XY?"
"Sì, sarebbe mio figlio".
"Sono un suo ex studente, mi farebbe piacere parlargli un attimo di una cosa, mi può mica dire per cortesia dove potrei trovarlo?"
Esita. Poi: "sì, è andato in ospedale a trovare mio marito".
"..."
"..."
Bene, mi son fatto la mia figura di merda quotidiana. Lascio comunque il numero, casomai.

Oggi mi ha richiamato. Abbiamo parlato cinque minuti di suo padre, e poi mezz'ora di risate. Dice che si ricordava della scommessa, e che si è messo a ridere appena sua madre gli ha detto il mio nome, perché ha capito per cosa lo cercavo. Magari ci vedremo per un aperitivo, o se si riesce per una rimpatriata con tutti.


PS: l'immagine di Rock Around the Clock di questo post è dovuta al fatto che cercavo di cos'altro poteva essere anniversario il 10 maggio... 14 anni dal primo governo del Cavalier Bellachioma non mi piacevano, quindi meglio 54 anni dalla canzone di Bill Haley.
PPS: la scommessa, comunque, l'ha vinta Angelo... :D


5 commenti:

Anonimo ha detto...

;-D

Anonimo ha detto...

Ma è splendida questa storia... spero che ci racconterai come sarà rivedersi...
Giuli

lastreganocciola ha detto...

:-)))

Anonimo ha detto...

Mai post fu più lungo atteso di questo (e pensare che all'epoca, di internet, ce ne facevamo un baffo)

Ci vediamo all'aperitivo.

Z.T.

Anonimo ha detto...

Mi ero addormentato alla terza riga... zanche mi ha fatto il riassunto...

Dovresti troppo fare il giornalista di gossip!

(ivan)