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"Come odio avere sempre ragione!"

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...e questo giusto per far contenta la Nessie...
"Portatemi un uomo sano e lo curerò"
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"Naturalmente quando si ha ragione mettersi in dubbio non serve, giusto?"
Dr. House


"Il bello di te è che credi sempre di avere ragione, quello che è frustrante è che la maggior parte delle volte è vero."
Stacy, Dr. House


"Il che dimostra che, per quanto intelligente, sono comunque un idiota come tutti"
Albus Silente, Le Fiabe di Beda il Bardo, J.K.Rowling

lunedì 27 agosto 2007

Domani smetto

Quando vinci il nobel a 25 anni, o diventi campione del mondo a 18, a dispetto delle apparenze la vita diventa un casino: per quante soddisfazioni tu ti possa togliere, non eguaglieranno mai il botto iniziale, la vita prosegue in discesa, e sbrogliati a non farti prendere dalla malinconia.
Da questo punto di vista, l'Imprevedibile Rivoluzionario (che per questo post si toglie lo sfizio di parlare in terza persona) può stare tranquillo: nella vita non ha combinato granché.
Ma la malinconia è sempre in agguato lo stesso. Perché basta che occasionalmente ti capitino dei momenti di rara intensità, ti si schiuda qualche dolce sorpresa, e sei fregato: passi il resto del tempo ad inseguire il picco che è passato, anzi per essere soddisfatto devi superarlo, e il circolo vizioso si autoalimenta, e vuoi sempre di più, sempre di più. Pezzi d'arcobaleno, barche di cartone, tramonti dall'altro lato guardando le ombre, scatole di chewing-gum alla menta con una sorpresa al limone che chi la trova vince un premio, serate a Garessio, bromeliacee e piccole rane.
Per di più, a causa della fatidica fregatura di Poisson (più nota tra i comunardi come esponenziale negativo) tutte le cose belle tenderanno ad accumularsi in un brevissimo (e bellissimo) periodo, ed essere seguite da una lunga latenza-scazzo: una birichina quanto ineluttabile legge della statistica condanna il genere umano alla malinconia ;-).

Ma l'Imprevedibile Rivoluzionario (il quale per il momento continua a parlare di sé in terza persona) non si è voluto privare di una fregatura ulteriore: si è abituato a non arrendersi.
Come ciò si sia verificato, è poco chiaro.
Tra i suoi trascorsi sportivi d'infanzia, l'Imprevedibile Rivoluzionario (al quale la terza persona comincia a stare stretta) non ha memoria di vittorie. In compenso, ricorda con sapore eroico una sconfitta in particolare. Dieci o undici anni. Ultima di campionato. Mezza squadra già in vacanza, gli irriducibili -che già perdevano ignominiosamente in condizioni normali- ridotti in nove contro undici fin dal primo minuto a causa delle assenze. Il campo ridotto ad un acquitrino. Ma si è lì per giocare, non si rinuncia. Una valanga di goal al passivo, non per questo la squadra si chiude per minimizzare il danno, ma continua, imperterrita, ad avanzare, a tentare, a prendersi dei sonori schiaffoni. Cade, si rialza, schiaffone.
Uno dei difensori centrali era tecnicamente il miglior giocatore. Ciclicamente, in un impeto di orgoglio, avanzava palla al piede in solitaria e saltava un paio di avversari. I quali, non paghi del vantaggio imbarazzante, incuranti di caviglie e menischi, non essendo in grado di fermarlo altrimenti, lo stendevano con le irregolarità più disparate e brutali. Il padre, dagli spalti, lo incitava a continuare; l'allenatore, dalla panchina ma sei scemo, non stare a sentire tuo padre, vuoi farti ammazzare? Lascia perdere, non ne vale la pena. E lui, schiaffone, cade, si rialza.
L'Imprevedibile Rivoluzionario ricorda docce di ghiaccio e cuori caldi, 90 minuti di schiaffoni e cadute per tutti, un'uscita dal campo con fango nei capelli e nelle mutande, a testa alta.

Sicché alla fine l'Imprevedibile Rivoluzionario (il cui uso della terza persona volge al termine) più che alle sconfitte, è stato addestrato a non arrendersi. Mai. Solo che quando continui a lottare dopo che il risultato è sancito diventa una patologia. Si chiama non accettare la realtà.

L'arbitro fischia. La partita è finita.
Domani smetto.

4 commenti:

lanessie ha detto...

scusi, sig. La Talpa, lo può dire all'Imprevedibile Rivoluzionario che siamo tutti giocatori di partite perse. Ma l'importante è scappare lontani dalle patologi ;o%

lanessie ha detto...

patologie? :o%
(e anche dagli errori di stumpa)

arianna&elena ha detto...

Qui Arianna.
Tanto ho apprezzato il post e tanto sembrava parlasse di me che ...me lo faccio tatuare??
ah! oggi per me equivale al tuo domani che hai citato in "domani smetto"..non dirlo a troppi, ma è uguale a ieri.. :(
A.

la fede ha detto...

ehi! ma mi distraggo un attimo e trovo tutti questi post tristissimi?! sorridi! sorridi di ogni songola e piccola cosa bella! sorridi di ogni abbraccio, anche quelli elettronici! e non dirlo troppo in giro perchè è una scoperta che sto per pubblicare, ma l'ottimismo batte poisson mille a zero, è una calamita per cose belle che altro che l'esponenziale negativo ;)