È stato finalmente svelato il segreto di Babbo Natale, anche se forse sarebbe stato meglio rimanesse tale. Il mitico Santa Claus vola con le renne grazie alle virtù di alcuni funghi allucinogeni del tipo di quelli appena messi al bando in Olanda. La spiegazione al fenomeno l'ha data uno scienziato scozzese, un botanico chiamato Ian Darwin Edwards.
Leggenda frutto dello “sballo” - In sintesi, secondo Edwards le popolazioni lapponi cui si deve la creazione del personaggio archetipo di Babbo Natale, nella sua forma non ancora cristianizzata, credevano in perfetta buona fede che le renne potessero volare. Le vedevano con i loro occhi alzarsi in volo e trainare la slitta del più importante sciamano del loro popolo, che all'epoca non era ancora vestito di rosso.
Solo che i Sami (questo il nome della tribù lappone cui viene attribuito il mito) giungevano a credere l'impossibile perché nel periodo più freddo dell'anno, in cui celebravano la fine della notte artica, si davano a pratiche rituali molto particolari. In altre parole, nel corso dei loro riti erano usi bere da grandi boccali, non esattamente della birra, ma l'ambra delle renne. Le quali renne prima avevano mangiato - e qui interviene la spiegazione scientifica del botanico - dei funghi allucinogeni. "Allucinogeni", precisa Edwards, "e simili alla amanita falloide, con la caratteristica cappella rossa e bianca".
Se si voleva volare, perché non mangiarseli direttamente? Sarebbe stato più comodo. Risposta: "Il grado di tossicità potrebbe essere stato troppo elevato per l'organismo umano. La renna di fatto processava e scomponeva gli elementi chimici". Una sorta di alambicco naturale. Non si sa con esattezza quando la pratica sia stata abbandonata, ma è durata troppo poco.
Leggenda frutto dello “sballo” - In sintesi, secondo Edwards le popolazioni lapponi cui si deve la creazione del personaggio archetipo di Babbo Natale, nella sua forma non ancora cristianizzata, credevano in perfetta buona fede che le renne potessero volare. Le vedevano con i loro occhi alzarsi in volo e trainare la slitta del più importante sciamano del loro popolo, che all'epoca non era ancora vestito di rosso.
Solo che i Sami (questo il nome della tribù lappone cui viene attribuito il mito) giungevano a credere l'impossibile perché nel periodo più freddo dell'anno, in cui celebravano la fine della notte artica, si davano a pratiche rituali molto particolari. In altre parole, nel corso dei loro riti erano usi bere da grandi boccali, non esattamente della birra, ma l'ambra delle renne. Le quali renne prima avevano mangiato - e qui interviene la spiegazione scientifica del botanico - dei funghi allucinogeni. "Allucinogeni", precisa Edwards, "e simili alla amanita falloide, con la caratteristica cappella rossa e bianca".
Se si voleva volare, perché non mangiarseli direttamente? Sarebbe stato più comodo. Risposta: "Il grado di tossicità potrebbe essere stato troppo elevato per l'organismo umano. La renna di fatto processava e scomponeva gli elementi chimici". Una sorta di alambicco naturale. Non si sa con esattezza quando la pratica sia stata abbandonata, ma è durata troppo poco.
6 commenti:
ma è una storia bellissima! ma dove l'hai scoperto? eh? eh? eh?
eppoi, l'ambra delle renne mi ci piace troppissimo :D
piesse, mi sono fumata la prima parte dove riportavi la fonte :D
i baci di una donna quasipatentata
molto interessante.
mi piace la lapponia, mi piace l'olanda la scozia e i paesi nordici...e i funghi!
mi piacciono i riti e la natura... bello leggere il segreto svelato!
spirale in movimento
momento di fusione
molto bella storia, mi toccherà ricambiare con quella della segale cornuta, prima o poi.
ehi ehi ehi, mi sono assentato e son piovuti commenti... grazie a tutte!
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