
Anzi, no. Perché ci si alza all'alba per arrivare per tempo, si arriva per tempo, si pagano alla modica cifra di un fantastiliardo minchiamila ore di parcheggio fino a sera, quindi caffé, poi si compra il manìf, si legge il manìf. Infine, puntuali puntuali, si va davanti alla sede del corso.
Un ambiguo cartello, anzi un sinistro cartello, un irritante cartello, ma niente affatto ambiguo, recita sulla facciata dell'edificio: "Affittasi".
Urgh!
Rimane una tenue speranza. Finestra sul vicolo laterale al piano rialzato, mi appendo alle sbarre, mi tiro su, guardo dentro: nonnò, le pareti spoglie e la polvere sono decisamente irritanti, forse un poco sinistre, ma niente affatto ambigue. La sede è stata spostata da un'altra parte, maporcaputt!
Chiamati i genitori acciocché compiano un esoterico rito su internet, chiamate le pagine gialle, le pagine bianche e anche la guardia nazionale, alla fine un collega risolve: ma è al Lingotto, ovvio. Eh.
Docente mai visto prima, non troppo giovane e non troppo irritante, non quanto la sede ulteriormente nascosta da tre passeporte e una distorsione spaziotemporale, mi osserva e fa:
"Ma tu, hai presente quel vecchio telefilm, Kojak?"
"Ah, per la pelata..."
"No, per lo stecchino di plastica da caffé"
...
Nessun commento:
Posta un commento