Benvenuto

"Come odio avere sempre ragione!"

Ian Malcolm, Jurassic Park

...e questo giusto per far contenta la Nessie...
"Portatemi un uomo sano e lo curerò"
C.G. Jung


"Naturalmente quando si ha ragione mettersi in dubbio non serve, giusto?"
Dr. House


"Il bello di te è che credi sempre di avere ragione, quello che è frustrante è che la maggior parte delle volte è vero."
Stacy, Dr. House


"Il che dimostra che, per quanto intelligente, sono comunque un idiota come tutti"
Albus Silente, Le Fiabe di Beda il Bardo, J.K.Rowling

mercoledì 31 gennaio 2007

Esami di riparazione

Io volevo passare a qualche post meno serio. Solo che mi si dice che si potrebbe pensare che io sia favorevole al liberismo. E allora... Ma non prendetemi troppo sul serio anche stavolta, eh!

Dunque. Ecco uno dei motivi per cui la matematica è bella.

Ottimo paretiano, def: (dall'economista Pareto) situazione in cui la distribuzione delle risorse è tale per cui non è possibile migliorare la condizione di un individuo, a meno di peggiorare la condizione di un altro.
Liberismo, def: condizione di mercato in cui sono garantite libera iniziativa a ciascun individuo, libero commercio, e lo Stato non interviene in alcun modo nell'economia.
Teorema di Amartya Sen: in uno Stato in cui si vogliano far rispettare sia l'ottimo paretiano che il liberismo, si possono verificare situazioni in cui al più un individuo ha garanzia dei suoi diritti.

Tradotto da un profano che non ne sa molto, significa che, a meno che non si voglia accettare una dittatura, è matematicamente impossibile realizzare l'equità sociale in regime di liberismo. Possono esistere entrambi, ma non contemporaneamente: o si sceglie l'una, o l'altro.
A me piace più l'idea che ogni individuo abbia una parte equa delle risorse.


Il mondo alla rovescia

E' un po' di tempo che la comune-ty discute di che fare di questa sinistra che è sempre più uguale alla destra. Io non potrei essere l'Imprevedibile Rivoluzionario se non mi piacesse andare contro corrente.

Basta. Sono stufo di questi compagni di governo che compagni di lotta non sanno nemmeno cosa vuol dire.
Io voglio la destra.
Ma non questa destra da operetta che abbiamo in Italia, eh. Voglio una destra egualitaria, che le leggi ad personam non le fa non solo per Previti, ma nemmeno per Pollari. Voglio una destra liberista, che giacché crede nel Libero Mercato, non solo non dà gli aiuti di Stato per i decoder, ma nemmeno Ti Frega i Risparmi per finanziare le Grandi Opere con l'INPS.
Ma soprattutto voglio una destra liberale, che il Capo dello Stato non chiede permesso alla Chiesa per fare una legge sui PACS. Voglio una destra autarchica, che non sogna per l'Italia un futuro di cemento e tondino come piattaforma logistica per il resto dell'Europa. Voglio una destra costituzionale, che il Governo governa, e le leggi le fa il Parlamento. Voglio una destra nazionalista, che non tollera sul suolo della Patria basi militari di una potenza straniera.


lunedì 29 gennaio 2007

Rapimento e riscatto

Teniamo in ostaggio i denti e i reni di questa fanciulla.
Se li volete riavere insieme a lei, vogliamo:
- un biglietto di sola andata per l'Irlanda;
- la serie completa di Star Trek: Deep Space Nine, non perché sia la più bella ma perché non ce l'abbiamo;
- che Nanni Moretti abbandoni il Torino Film Festival dicendo che Chiamparino è più destroide di Buttiglione (e meriterebbe epiteti più volgari);
- una fornitura annuale di focacce appena sfornate;


PS Il manifesto sembra quello di venerdì perché stavolta hanno cannato anche la data
PPS Ci limitiamo a
denti e reni, non abbiamo cuore di rapire anche gli occhi, anche se qualunque altra fanciulla li pagherebbe a peso d'oro
PPPS E' interesse di tutti, nostro per primi, che il riscatto venga pagato prima che possa subentrare qualunque accenno di sindrome di Stoccolma...


venerdì 26 gennaio 2007

Bombe pacco


Ne ho le scatole piene.
Ogni volta che un movimento popolare risulta scomodo, spunta una bomba, molto comoda per denigrare il movimento. In Val di Susa non ci scomponiamo più. Ma intanto i giornaliborghesi parlano di attentati NoTav (inventandosi un collegamento con un volantino farneticante a 500 metri di distanza). E non pubblicano smentite. Allora, qui potete leggere la risposta del Gruppo Pace di Condove.


Egregio direttore,
le scriviamo a proposito dell’articolo Attacco alla TAV: incendiato ripetitore, apparso sul vostro giornale a nome di Angelo Conti e Fulvio Morello, lunedì 22 gennaio 2007, p. 65. Fin dal titolo, appare chiara la connessione che gli autori vogliono stabilire tra l’attentato e il movimento No-Tav. L’articolo si apre sentenziando, senza ombra di dubbio “Dopo dieci anni tornano gli attentati No-Tav”, e continua parlando di “una tensione che torna a crescere” e ventilando la possibilità di “una nuova stagione eversiva”. Non manca neanche un richiamo all’oscuro passato: “l’ultimo attentato in Valle di Susa certamente riferibile all’attività degli estremisti No-Tav era stato compiuto all’alba del 10 novembre 1997 dai cosiddetti Lupi grigi”. Tutto perfettamente in linea, quindi, con il quadro che da anni si sta proponendo all’opinione pubblica, secondo le indicazione date a suo tempo dal ministro Pisanu, quadro che non è mutato, pare, neanche di una virgola, con il nuovo governo: c’è in valle di Susa una “miscela preoccupante di legittima protesta popolare, speculazione politica ed intenzione eversiva che rischia di esplodere...”, tanto più che i “gruppi estremisti hanno in valle di Susa predecessori ben noti”.


Parlare di valle dei misteri ed evocare trame e farneticazioni rivoluzionarie, colpisce certo la fantasia dei lettori, e soprattutto fa comodo a chi vuole criminalizzare il movimento di opposizione al treno superveloce.


Noi vorremmo affrontare l’argomento in un modo diverso e soprattutto su altre basi.
La valle ha una lunga tradizione di nonviolenza. Qui si sono avuti i primi casi di obiezione di coscienza al servizio militare, pagati anche con il carcere. Nel 1970 l’assemblea dei lavoratori delle Officine Moncenisio di Condove ha approvato una mozione in cui gli operai diffidavano la direzione dall’accettare commesse militari, avvertendo che in caso contrario si sarebbero astenuti dal lavoro. Questa cultura è ben radicata e continua a dare frutti: dalla pubblicazione del periodico Dialogo in valle, fondato da don Viglongo, alle iniziative del comune di Condove, che aderisce al Coordinamento dei Comuni per la Pace, per promuovere l’educazione alla nonviolenza; alla lotta al Tav che è stata ed è lotta nonviolenta.
Le convinzioni degli oppositori al tav sono frutto di un percorso di informazione e approfondimento, compiuto attraverso letture incontri e dibattiti, e si basano su solide ragioni economiche e ambientali, ben documentate e che quasi ogni cittadino della valle di Susa è capace di documentare. Le bombe e le violenze sono spesso i mezzi di chi non ha argomenti e non è in grado di sostenere razionalmente le proprie tesi.
Quanto alle cosiddette frange eversive, e agli attentati di dieci anni fa, ricordiamo – cosa che per altro dovrebbe essere di pubblico dominio - che i tre arrestati per i fatti, a carico dei quali esistevano, secondo il procuratore Laudi, “prove granitiche”, furono in seguito completamente scagionati dall’accusa di “partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo” (sentenza della Cassazione del 12 gennaio 2002); restò in piedi a loro carico soltanto l’accusa del furto e del rogo al municipio di Caprie. Nel frattempo, come certo tutti ricordano, due degli imputati si erano suicidati. Rimane quindi un mistero chi abbia commesso i 13 attentati del 1997, come pure l’effettivo rapporto del lupi grigi con la lotta all’Alta velocità.


Infine, per inquadrare il fatto di Chianocco in un contesto più ampio e in una analisi che andrebbe approfondita dei rapporti tra delinquenza e Alta velocità, citiamo un ex giudice, senatore e membro della Commisione Antimafia, Imposimato (Imposimato et al., Corruzione ad alta velocità, KOINÈ nuove edizioni, 1999, pp. 35 e 39): “per quanto riguarda in particolare l’Alta velocità, esistono fondati motivi per ritenere che dalla fine del 1994 sia iniziata un’azione di penetrazione della Camorra nei lavori per le linee ferroviarie dell’Alta velocità. [...] Si viene così a creare un connubio in virtù del quale la Camorra costituisce un punto di riferimento per tutte le ditte del nord d’Italia, garantendo i cantieri dall’aggressione della malavita , in cambio di un controllo sugli stessi appalti”.
Ben altri accostamenti e collusioni si possono quindi ipotizzare.


Non ci sono certezze, è vero, ma un giornale che voglia affrontare in modo approfondito e obiettivo i fatti, avrebbe quanto meno dovuto analizzare tutte le ipotesi e non aderire totalmente a una sola, quella che sembra più dettata dalle logiche del potere che dal desiderio di fare chiarezza.


Eleonora Cane, Laura Favro Bertrando, Marisa Ghiano, Mira Mondo, Elena Nicoli, Mari Nicoli
Gruppo Pace Valsusa, Condove



giovedì 25 gennaio 2007

Post postdatato

Ok, questa cosa era nata come una lettera personale.
Poi qualcuno ha suggerito che era un ottimo inizio per un blog. E allora iniziamo.
Che condividere le cose belle fa sempre piacere (anche se il Piemontese D.O.C.G. direbbe "gioie e dolori... te li tieni per te"). E poi vediamo che cosa sarò in grado di postare e con che costanza. O se mi licenziano prima.
Allora:
Titolo originale: Domenica è sempre Domenica
Sottotitolo: 14/01/2007 (non me lo ricordavo, ho guardato sul calendario)


Certo che la vita è ben strana. E certe volte succede.

Succede che vai a Genova con poche speranze e mantenendo un cauto pessimismo, perché non puoi startene lì con le mani in mano e allora ti giochi il jolly, e provi a fare qualcosa di carino. E succede che tutto va a meraviglia, e riesci a farlo qualcosa di carino, e ti riesce più carino di quanto avresti mai sperato perché azzecchi anche la sua scena da film.

Che per chi non crede al Denaro, né all’Amore né al Cielo viene difficile pensare che sia dovuto al Destino, e non può che essere una gran botta di Culo, ma Lo ringrazi lo stesso. E si vede che lo stesso Culo che permette solo ai matematici di sopravvivere agli attacchi dei tirannosauri, a volte aiuta anche i fisici (e ora mi conviene andare a vedere a che età è morto Heinz Pagels, ma questa è un’altra storia).

(E la colonna sonora del Ritorno del Re non può non farti ridere, e il ragazzo che si cappotta con i roller e l’amico che come ci si sente ad essere inferiori, e questa invece è la stessa storia).



Certo che la vita è strana, e certe volte è domenica anche di sabato, alla faccia del non è mica sempre domenica.



E succede che va tutto così meravigliosamente bene che veramente non ti importa di leggere cosa c’è scritto nel quaderno di casa, anche se lo sai che è scritto, e la riaccompagni a casa, e sei felice, e non importa se sai che la stregaNocciola le conterà i denti, e le chiederà quanti reni hai? (anche perché te lo meriti), e la vita è bella (e chissà forse ti sei meritato un pochino anche questo).



Certo che a volte la vita è strana, e il più schematico dei tenenti Webb continua ad essere impulsivo anche dopo che l’ha salutata, e allora vuoi-mica-partire-alle-due-e-mangiare-un-camogli-in-autogrill, quando lì di fianco il mare ti invita con quelle nuvole che ogni tanto mandano un’onda di sole, e allora ti fermi a mangiare un panino sul lungomare, e certe volte succede che prima di trovare un bar incappi in un ristorante con veranda sulla battigia, e tu hai voglia di fritto misto.



Certe volte succede che sei lì in riva al mare, solo, adesso, e aspetti un fritto di calamari, e bevi vino bianco, e ascolti la risacca, e la vita è bella.

Certe volte lo senti che la vita è adesso, non è ieri e neanche domani, e le vele sul mare, e il cane che gioca, e l’onda di sole che ti saluta, e ti colpisce, ma gli occhi adesso non li chiudo neanche se, e Grazie, e la vita è bella.



E allora non puoi mica partire subito, e passeggi, e il tabaccaio è aperto di domenica pomeriggio, e allora sigaro sul bagnasciuga, e fu così che Genova-Torino quattro ore.

Urlando con DeAndré a squarciagola che la vita è bella, e la vita è adesso.




Certe volte la vita è ben strana, e in Piemonte c’è la nebbia, così spessa che ti si appiccica al parabrezza, e il clima di Genova è così diverso, il Sole così lontano, che ti sembra un sogno che non si può realizzare. Poi un sms ti fa entrare un pezzo d’arcobaleno, e la vita è strana, ed la vita è bella, e la vita è adesso.